FED: la politica sui tassi non è cambiata, ma i mercati anticipano un potenziale rialzo

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L’azione senza precedenti avviata dalle banche centrali per sostenere l’economia continuerà per tutto il 2021 e oltre. Questo significa che i tassi d’interesse resteranno ancora bassi nel lungo termine. E con i tassi bassi, trovare rendimento sui mercati obbligazionari, tenendo a bada la volatilità, resta il problema principale per gli investitori.

La Federal Reserve non alzerà i tassi prima del 2023 

Le politiche monetarie senza precedenti messe in atto dalle banche centrali per sostenere l’economia hanno consentito una ripresa, dando alle imprese la fiducia necessaria per emettere livelli record di obbligazioni. Dato che i fondamentali dell’economia globale restano deboli, per quanto con aspettative di crescita positive, i tassi resteranno ai minimi storici anche quest’anno. Certo, in questi primi mesi del 2021 abbiamo visto una correzione delle aspettative del mercato, con un impatto sul nostro posizionamento nel breve periodo, ma sul lungo periodo la view non è cambiata di molto. In questo contesto continueremo a considerare la duration di qualità elevata un elemento fondamentale del nostro portafoglio. Nel breve periodo i mercati hanno già iniziato a scontare la possibilità di un potenziale rialzo dei tassi d’interesse in futuro, abbiamo quindi ridotto la duration e messo il focus sulla protezione del capitale e sulla mitigazione della volatilità. La politica delle banche centrali non è cambiata, ma il mercato ha leggermente mutato le sue aspettative su un potenziale rialzo.

Bearish sul rischio 

Siamo entrati nel 2021 con un approccio relativamente bearish sul rischio. Gennaio è stato un mese povero di risultati per tutto il mercato del reddito fisso, ma ci aspettiamo di trovare ancora diverse opportunità di rendimento. Certo, in uno scenario di tassi ai minimi, per trovare rendimento nell’universo obbligazionario, bisogna assumersi un po’ di rischio. Se i titoli governativi spesso sono costosi e con rendimenti negativi, ci sono altri segmenti che possono generare un rendimento interessante per il portafoglio: come ad esempio, le obbligazioni US high yield e Emerging Markets.

E i prossimi mesi? 

Guardando ai prossimi mesi, i rendimenti probabilmente saliranno ma gli spread si restringeranno. E l’inflazione dovrebbe salire, con la graduale riapertura dell’economia grazie anche alle campagne di vaccinazione. Molti settori tra i più colpiti dal lockdown potrebbero gradualmente riaprire e questo dovrebbe favorire i mercati del credito e, in generale, gli asset rischiosi, nel momento in cui l’attività economica si riprenderà e si potrà riprendere a viaggiare. L’economia potrebbe surriscaldarsi con la gente che comincerà a spendere di nuovo.

Tuttavia, il rischio di un gap tra paesi sviluppati e sottosviluppati (che non hanno il vaccino) potrebbe generare incertezza. Per questo preferiamo mantenere un sano mix di liquidità, obbligazioni governative e CDS di copertura.

Sul lungo periodo, infine, i rendimenti dei titoli governativi saliranno a livelli mai visti da mesi, e molto probabilmente troppo elevati considerando le azioni delle banche centrali, e questo per noi è un punto di entrata piuttosto interessante.