Il viaggio e la meta

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Dove trovare rifugio?

Fino a questo momento, il 2022 ha dato molto da pensare agli investitori sul posizionamento dei loro portafogli. Particolarmente complesse per gli investimenti sono le implicazioni del conflitto russo-ucraino. Nelle prime fasi della crisi, abbiamo creduto logico pensare che la guerra potesse avere ripercussioni negative sulla crescita, soprattutto in Europa, che avrebbero spinto gli investitori verso investimenti rifugio.

Queste ipotesi si sono realizzate con il rally dei Treasury decennali, il cui rendimento a inizio marzo è sceso dal 2,0% all’1,7%. Il rally, tuttavia, non è durato a lungo, e i mercati hanno iniziato a concentrarsi su un altro impatto diretto del conflitto – ossia l’esacerbazione dell’aumento dei prezzi dell’energia e il conseguente effetto inflattivo – in particolare in Europa. Di conseguenza, i rendimenti dei titoli governativi hanno ripreso a salire decisamente per tutto il mese di marzo, raggiungendo livelli che non si vedevano dal 2019, prima della pandemia.

Per effetto di questi movimenti, i mercati tornano a concentrarsi sugli interventi che saranno adottati dalle banche centrali per contenere l’inflazione. Dopo il primo rialzo del tasso di riferimento di 25 punti base da parte della Fed, i mercati stanno prezzando i futuri aumenti dei tassi da parte della Fed in modo ancora più aggressivo rispetto ai toni utilizzati dagli stessi rappresentanti della banca centrale. Sembrano aspettarsi una svolta del “dot plot” su toni più intransigenti, facendo prospettare ulteriori rialzi da parte della Fed, nonostante la minaccia che un eccessivo inasprimento implicherebbe per la ripresa.

Allo stesso tempo, gli spread del segmento High Yield sono aumentati per quasi tutto il primo trimestre, sia negli USA che in Europa, anche se sono tornati a scendere nell’ultima quindicina di marzo. Il mercato Euro high yield ha sottoperformato il suo omologo statunitense, complice il nervosismo degli investitori per le possibili ricadute del conflitto russo-ucraino sulle prospettive di crescita, soprattutto in Europa.

L’ampliamento degli spread high yield

Per gran parte del trimestre, questi eventi hanno scatenato sui mercati una situazione da “tempesta perfetta”. In simili circostanze, senza un porto sicuro per ripararsi, è più importante che mai per gli investitori continuare a concentrarsi sugli obiettivi a lungo termine e su una modalità di costruzione e gestione dei portafogli che massimizzi le possibilità di conseguire i propri obiettivi d’investimento.

Outlook: 2022 ancora volatile per il reddito fisso

In prospettiva, nonostante i movimenti dei mercati da inizio anno, siamo sempre convinti che i fattori di rischio nelle diverse componenti del reddito fisso (rischio di tasso d’interesse e rischio di credito) assicurino una sufficiente diversificazione e una bassa correlazione in un lasso di tempo ragionevole per generare rendimenti interessanti corretti per il rischio. A chi mette in forse la correlazione storica, rispondiamo che la diversificazione su tassi e credito non è effettivamente perfetta, ma è pur sempre meglio di molte alternative disponibili.

Ci aspettiamo un 2022 ancora volatile a causa del conflitto russo-ucraino, ma anche della prevista svolta monetaria e del rallentamento dei programmi di acquisti di asset da parte delle banche centrali. Molto dipenderà dall’andamento dell’inflazione. Indubbiamente il tasso d’inflazione è in ascesa, tendenza che potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi a causa della dipendenza dell’Occidente dalle forniture russe di gas e petrolio – toccando in molti casi livelli che non si vedevano da diversi decenni. Tuttavia, sulla base delle nostre analisi, crediamo che il fenomeno inflazione non sarà permanente, in quanto al momento è dovuto a fattori ben documentati e facilmente comprensibili – anche se sta durando più del previsto e se ha raggiunto livelli più elevati.

Il compito più impegnativo e delicato per le banche centrali nel 2022 sarà quello di riportare l’inflazione entro livelli di “normalizzazione” (quale che sia il significato del termine), il che naturalmente comporterà un certo grado di inasprimento monetario, evitando al tempo stesso di intralciare eccessivamente la ripresa. Sullo sfondo incombe la grave minaccia di una recessione, evidenziata dalla recente inversione della curva dei rendimenti USA a 2-10 anni, che le banche centrali cercheranno di evitare.

Opportunità dall’attuale debolezza del mercato obbligazionario

In tale contesto, la nostra convinzione in un approccio flessibile e diversificato agli investimenti obbligazionari globali non si è affievolita dalla data di lancio della nostra strategia ormai decennale. Come accennato sopra, l’attuale debolezza del mercato prima o poi darà luogo a qualche buona opportunità d’acquisto per gli investitori obbligazionari, e questo ci induce a ritenere con relativo ottimismo che, nonostante le difficoltà a breve termine, non si debba del tutto escludere una prospettiva di total return per il 2022.

Il nostro focus a lungo termine punta sempre alla costruzione di un portafoglio strutturalmente diversificato, investito in strumenti obbligazionari liquidi con un budget di rischio attentamente studiato, e con la flessibilità necessaria per adeguarsi alle oscillazioni del mercato.