Nordea Asset Management irrigidisce gli standard legati al riscaldamento globale

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Un ampio numero di fondi Nordea, ben 140, ha rafforzato i propri requisiti per le aziende che utilizzano combustibili fossili investendo solo in aziende che hanno intrapreso un percorso di transizione green. In breve, le aziende energetiche devono dimostrare di avere una strategia chiara su come intendono rispettare l’accordo di Parigi, e su come intendono metterla in pratica.

“Al momento nessun produttore di petrolio e gas e nessuna attività mineraria legata all’estrazione di carbone sono all’altezza di questi requisiti, ma molte aziende di servizi elettrici sì”, spiega Eric Pedersen, Head of Responsible Investments di Nordea Asset Management (NAM), il più grande asset manager dei Paesi nordici.

L’iniziativa è il nuovo passo di NAM nella sua strategia di investimento per limitare il riscaldamento globale, in quanto membro fondatore della Net Zero Asset Managers initiative.

“La misura chiave per limitare il riscaldamento globale è ridurre le emissioni dei combustibili fossili. Le compagnie energetiche devono disporre di una strategia per rispettare l’accordo di Parigi, limitare le emissioni dai combustibili fossili e aver iniziato il difficile lavoro di cambiamento del loro modello di business”, sostiene Eric Pedersen.

Allo stesso tempo, le multinazionali di tabacco saranno escluse dai 140 fondi. Nel complesso, la maggior parte dei fondi di Nordea – oltre 200 – si allineeranno con le restrizioni più severe relative ai combustibili fossili. I nuovi requisiti di Nordea sono entrati in vigore il 10 marzo – lo stesso giorno in cui ha preso efficacia la prima parte del nuovo regolamento UE sull’ informativa della sostenibilità dei servizi finanziari (SFDR).