Ecco come allocare il portafoglio per la fine del 2021 e per il 2022

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La nuova variante Omicron di COVID-19 emersa in Sud Africa minaccia la lotta globale contro il coronavirus, data la sua resistenza ai vaccini ed il livello della sua mutazione. Il diffondersi dell’informazione e del virus hanno portato il Regno Unito, e in seguito anche altri paesi, tra cui l’Italia a chiudere i confini con il Sud Africa.

Questo evento ha innescato un meccanismo di paura e incertezza per le Borse europee, che nelle ultime settimane hanno registrato performance in forte calo. Infatti, il VIX, l’indice della volatilità o cosiddetto indice della paura registra livelli ben sopra il 20, ovvero l’aspettativa di un’oscillazione giornaliera del mercato pari all’1,5% in più o in meno (rispetto ad un’oscillazione standard che è circa la metà o 0,75% al giorno).

Nonostante molti paesi europei si stiano preparando alla nuova variante attraverso forti restrizioni prenatalizie, stimiamo che la BCE abbia intenzione di terminare, come da calendario, il programma PEPP volto a sostenere l’emergenza contro il COVID-19 nell’eurozona.

Crediamo che quest’ultimo fattore sommato alla diffusione della variante sudafricana stia generando forte incertezza nei mercati finanziari, soprattutto nell’Eurozona. Tuttavia, stimiamo sia ancora presto per predire l’evoluzione della variante sudafricana e l’impatto che questa possa avere sul mercato. Pertanto, in un’ottica di asset allocation, prediligiamo un’esposizione pro-risk sull’azionario per la fine del 2021 e per il 2022. Infatti, crediamo che la tradizionale allocazione di portafoglio 60% azionario e 40% obbligazionario non sia quella ideale considerando i bassi livelli di tassi d’interesse. Quindi, l’equity market risulterebbe più attraente sotto un profilo di rendimenti, nonostante l’anno passato sia stata un’ottima annata per l’azionario in generale.

Tendenzialmente, crediamo che tale mercato possa registrare una buona performance, ma non superiore a quella del 2021. Dunque, per massimizzare i rendimenti mantenendo un profilo di rischio/rendimento moderato, reputiamo che il settore dei pro-ciclici possa risultare attraente, comprando azioni del settore con i prezzi a ribasso (il cosiddetto “buy the dip”). Allo stesso modo, favoriamo le opzioni call a lunga scadenza che ci aspettiamo possano performare meglio di quelle a breve scadenza, aggiungendo così leva nel portafoglio.