Nonostante Omicron, la crescita globale non deraglierà

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I rapporti Commitments of Traders pubblicati dalla CFTC statunitense evidenziano le posizioni sui futures e le modifiche apportate dagli hedge fund su materie prime, forex e titoli finanziari. Quanto successo negli ultimi giorni, conferma: nonostante l’avvento della variante Omicron, la crescita globale non deraglierà. I rendimenti del Tesoro e il dollaro sono aumentati e il settore delle materie prime si è ripreso dopo il peggior crollo da un anno a questa parte. Con la fine dell’anno e la stagione della bassa liquidità alle porte, alcuni speculatori sono andati contro la direzione dei mercati e hanno preferito comunque ridurre l’esposizione alle materie prime e al dollaro.

 

Guardando a tutte le asset class coperte in questo aggiornamento notiamo che la squadratura delle posizioni sta diventando un tema importante. Dicembre è normalmente un periodo dell’anno in cui i trader riducono l’esposizione in quanto la liquidità inizia a prosciugarsi e i book di negoziazione vengono ridotti in vista delle vacanze e della fine dell’anno. Tenendo in mente questo scenario, le giornate di scambi particolarmente frenetiche potrebbero non dare molte indicazioni sulla direzione a breve termine del mercato. Ne sono un esempio le riduzioni delle posizioni lunghe su dollaro e materie prime, avvenute in una settimana in cui entrambe sono aumentate.

Materie prime

La vendita di materie prime è proseguita per la seconda settimana di fila, ma ha rallentato rispetto a quella, quando si è registrata il più elevato numero di vendite da quando il Covid-19 ha colpito il mercato nel febbraio 2020. Nonostante i forti guadagni con 20 dei 24 contratti futures che scambiano più in alto, il tema generale, come detto, è stato quello della riduzione del rischio con i lunghi lordi che hanno visto una riduzione di 124k lotti mentre il corto lordo è stato ridotto di 8k lotti.

Solo una manciata di contratti ha visto acquisti netti, guidati da mais (17.2k lotti), soia (4.5k) e WTI (2.4k) mentre la vendita è stata guidata dal gas naturale (-37k), zucchero (-22.8k), Brent (-13k) e oro (-11.6k).

 

 

Energia: Il più interessante dei cambiamenti della scorsa settimana è stata la riduzione di 13.1k lotti nel long del greggio Brent ad un nuovo minimo di 13 mesi a 154k lotti. Si è assistito ad una vendita ininterrotta nelle ultime nove settimane e, nonostante il rally del 9% della scorsa settimana, il recupero dovuto all’avvento della variante Covid Omicron e la rottura sopra la media mobile a 200 giorni, gli speculatori non hanno cambiato la loro posizione difensiva. Un comportamento che è in netto contrasto con la convinzione generale del mercato di un aumento dei prezzi nel 2022.

 

 

Il petrolio greggio (OILUKFEB22 & OILUSJAN22) scambia vicino ad un massimo di tre settimane con i mercati che valutano come passeggere le attuali preoccupazioni legate ad Omicroni mentre c’è la convizione che la Cina, il più grande acquirente di greggio al mondo, inizierà ad erogare stimoli fiscali all’inizio del 2022 per stabilizzare l’economia.

Sia il Brent che il WTI stanno sfidando le loro medie mobili a 21 giorni, con una rottura che potrebbe aggiungere ulteriore slancio tecnico. Intanto, gli speculatori nel frattempo hanno ridotto le loro posizioni lunghe del greggio Brent per la nona volta, e nove settimane di riduzioni ininterrotte hanno visto il calo delle posizioni lunghe nette al un minimo da 13 mesi. Un comportamento che è in netto contrasto con la convinzione generale del mercato di un aumento dei prezzi fino al 2022. L’attenzione è rivolta ai rapporti mensili sul mercato del petrolio dell’OPEC oggi e dell’AIE domani.

L’oro (XAUUSD) rimane bloccato sotto la sua media mobile a 200 giorni a $1794 con l’attenzione alla reazione dei mercati dopo le decisioni del FOMC e sulle valutazione che saranno fatte relativamente all’inflazione che aumenta al ritmo più veloce dagli anni ’80. Il mercato sta attualmente valutando tre rialzi dei tassi l’anno prossimo, con il primo previsto per giugno. Contro l’impatto negativo sui prezzi di una potenziale banca centrale statunitense più aggressiva, anche la rapida diffusione del virus Omicron merita una certa attenzione dato il suo potenziale impatto negativo sulla crescita.

I metalli industriali hanno iniziato la settimana su una base più solida, con il ferro che è salito del 6% sulle aspettative che la Cina aumenterà gli stimoli per sostenere l’economia. Dopo la fine di una conferenza annuale di tre giorni sul lavoro economico centrale, con il partito comunista che ha segnalato un chiaro cambiamento di attenzione dalla crescita alla stabilità. Hanno anche promesso di anticipare le politiche per fermare la recente crisi.

Prezzi del gas in aumento nell’UE dove, oltre a dover affrontare il Covid-19 e la minaccia russa, il Consiglio Europeo sta valutando se gli investimenti nel gas e nell’energia nucleare possano essere etichettati come ecologici. Il sistema di classificazione degli investimenti verdi dell’UE è strettamente osservato dagli investitori di tutto il mondo e potrebbe potenzialmente attrarre miliardi di euro di finanziamenti privati per aiutare la transizione verde, specialmente data forte la necessità di ridurre l’uso del carbone, il maggiore inquinante al mondo.

Forex

Nel forex il flusso speculativo è stato sbilanciato verso le vendite di dollari, principalmente guidato dalla copertura corta di EUR, JPY e CAD. Solo una settimana dopo aver toccato un massimo da 18 mesi a causa delle solite preoccupazioni relative a Omicron oltre che sull’accresciuta attenzione alla stretta della Fed, la lunghezza complessiva del dollaro contro dieci futures valutari IMM e l’indice del dollaro è stata ridotta del 16% a 23,3 miliardi di dollari.

Come si può vedere nella tabella qui sotto, l’attenzione generale si è concentrata soprattutto sulla riduzione dell’esposizione, il che aiuta a spiegare perchè la lunghezza del dollaro è stata ridotta in una settimana in cui il la banconota verde è salita. La riduzione di 4,6 miliardi di dollari è stata determinata principalmente da un ampio calo di 5,1 miliardi di dollari equivalenti a posizioni corte lorde, guidata da JPY (1,9 miliardi di dollari) e EUR. Altri importanti cambiamenti sono stati lo short netto sul MXN che ha raggiunto un massimo di quattro anni a 64k lotti o l’equivalente di 1,5 miliardi di dollari.