Il polo della sostenibilità per le aziende italiane

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Tutti parlano di sostenibilità: in ambiti più o meno specifici e settoriali, dalla finanza internazionale all’industria del risparmio gestito passando per nicchie di mercato. Questo perché la crescita del mondo ESG (environmental + social + governance) è ormai un dato di fatto: si parla di un settore che corre al ritmo di un CAGR del 27% su base annua su scala globale. E che ha più elementi di supporto alle spalle che possibili ostacoli all’orizzonte.

Fin qui l’elemento di novità non è poi così dirompente; quello che, al contrario, è più interessante, riguarda le opportunità legate al mondo della sostenibilità che alcune aziende stanno sperimentando più o meno di recente. Ed è questo, ad esempio, il caso, di V-Finance, società specializzata nell’ESG Advisory e Sustainable Finance Partner di Borsa Italiana per tutto quanto riguarda le iniziative legate alla sostenibilità, che pochi mesi fa ha annunciato l’ingresso nel proprio capitale di Tecno, società leader nei servizi alle imprese per il monitoraggio delle performance industriali e la sostenibilità ambientale. Alla base, l’obiettivo di accelerare la crescita della società e a rafforzare la propria posizione di leadership. Inoltre, dal 2017 il gruppo Tecno rientra nel progetto Elite, il progamma internazionale nato in Borsa Italiana nel 2012 in collaborazione con Confindustria e dedicato alle aziende più ambiziose, con un modello di business solido e una chiara strategia di crescita.

Ma procediamo con ordine analizzando la corsa dell’universo della sostenibilità. L’analisi l’abbiamo fatta insieme a Salvatore Amitrano, amministratore delegato di V-Finance. “La prima ragione ruota intorno alla vera e propria continuità dell’azienda, nella misura in cui oggi, nell’attuale contesto, molte aziende possono continuare a fare business solo se riescono ad essere veramente sostenibili”. In altre parole, continua Amitrano: “Le aziende, se non sono sostenibili – sia sul fronte della misurazione che della rendicontazione – perdono quote di mercato”.

Il discorso, tuttavia, si può anche rovesciare cambiando quindi prospettiva, ma arrivando a risultati simili, vale a dire a sottolineare una volta ancora la crescente sete di sostenibilità. Nei fatti, quello che sottolinea Amitrano, è che ormai tutte le più classiche tipologie di finanziatori di un’impresa sia in Italia che all’estero, cerchiano in rosso la sostenibilità dell’azienda in questione inserendola così di fatto tra gli elementi chiave su cui riflettere al momento di decidere se finanziare o meno la data azienda. “Ormai la stragrande maggioranza degli investitori, sia istituzionali che fondi comuni, decidono di finanziare una data azienda solo se si tratta di un business veramente sostenibile” continua Amitrano. A questo punto è lecito fare un passaggio in più, cioè comprendere fino in fondo quando un’azienda sia sostenibile o meno.

“In Italia la larga maggioranza delle imprese non sarebbe formalmente finanziabile dal punto di vista dei criteri di sostenibilità in questo momento” analizza l’amministratore delegato di V-Finance. Una tempistica? “A grandi linee ci vorrebbero circa tre anni”. Ed una suddivisione dal punto di vista settoriale/tematico? Il punto principale riguarda proprio la trasversalità del fenomeno: anche le PMI hanno dinanzi a sé obblighi sempre più stringenti sul fronte dei requisiti di sostenibilità; obblighi che per le società a media capitalizzazione diventeranno di natura legale nel corso del prossimo quinquennio”.

Come andare dunque incontro a tali, ormai pressanti, esigenze del tessuto imprenditoriale italiano? E’ proprio in questo spazio che s’innesta l’attività di V-Finance che, negli anni, ha sempre più affinato le proprie aree di competenza e di attività essendo ormai in grado di fornire un ampio e diversificato ventaglio di servizi: dal supporto nella fase di rendicontazione sostenibile alla realizzazione del vero e proprio bilancio di sostenibilità, dalla trasformazione di una data azienda in società benefit (le cosiddette Benefit Corporation) alla stesura della Dichiarazione non Finanziaria, dalla messa a punto di un business plan – e relativa strategia di comunicazione – sul fronte della sostenibilità fino all’attività di raccolta delle risorse finanziare sotto differenti forme – IPO green o emissione di Green Bond.

Il punto di partenza è di facile lettura: “Da tempo ci siamo resi conto che, nella larga maggioranza dei casi, le piccole e media imprese non hanno gli strumenti per poter creare una struttura interna adeguata sul fronte della sostenibilità” spiega Amitrano. La soluzione? “Passa per l’appunto per la consulenza”.

Ed il legame con il gruppo Tecno? Alla base l’idea di realizzare un vero e proprio polo della sostenibilità. Nei fatti l’idea di polo della sostenibilità in materia ESG ruota su due perni: innovazione e sostenibilità d’impresa. E, nella prassi, con l’unione delle competenze di reporting ESG di V-Finance insieme a quelle industriali e tecnologiche di Tecno. Inoltre, l’attività consiste nella vera e propria consulenza e nella messa a punto di servizi necessari alle aziende per migliorare le performance legate a tutti gli SDGs delle Nazioni Uniti poggiando sui tre ben noti pilasti dell’universo ESG.

Del resto, continua Amitrano, “il nostro modello di business ruota intorno ad un cambio di paradigma molto chiaro: dal valore per gli shareholder al valore per gli stakeholder. Ovviamente in un’ottica di sostenibilità di lungo periodo”. A questo punto non è difficile valutare quanto ampio possa essere il mercato di riferimento, a partire dalle quotate – “siamo ormai punto di riferimento per circa il 50% delle quotate su EGM che comunicano i propri dati ESG” – e non solo. Ciò perché, se da un lato è intuibile come il principale punto di riferimento siano le quotate, dall’altro è importante sottolineare come V-Finance stia lavorando anche sul fronte delle non quotate, vale a dire sul fronte di tutte quelle imprese che sono più sensibili alle tematiche ESG o che hanno l’esigenza di ottenere capitale – “e sappiamo bene che gli sconti in termini di tassi di finanziamento sono molto spetto applicati in maniera proporzionale a quanto ESG si dimostra l’impresa richiedente”.