La contingenza non deve limitare la visione di lungo termine

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La attuale contingenza rende difficile pensare al futuro prossimo e ancor di più al “futuro del futuro”.   Notevoli sono i fattori di rischio globali, dalla possibile crisi alimentare all’accentuarsi delle disuguaglianze e disoccupazione, al perdurare del Covid 19, al conflitto in corso, alla forte infiammata inflazionistica. Le tensioni geopolitiche sembrano spianare la  strada a un mondo di “blocchi” contrapposti. Blocchi che non potranno comunque sfuggire a futuri mutamenti del virus, né rimanere indifferenti al cambiamento climatico o al progressivo invecchiamento demografico, destinato ad accrescere i bisogni di protezione contro i rischi sanitari e ad avere ripercussioni importanti sui sistemi di welfare.  Lo sottolinea il Presidente dell’Ania presentando la Relazione annuale in cui evidenzia come siamo di fronte a una concatenazione di trend globali, in grado di impattare gravemente sull’intera società e per i quali serve studiare e concordare risposte altrettanto globali, in uno sforzo comune e collettivo.

Andando ai dati,   nel 2021 i premi complessivi Vita e Danni hanno raggiunto 140 miliardi di euro, in aumento del 3,8%, tornando così al livello del 2019.  In particolare, i premi Vita, hanno segnato un risultato di 106 miliardi, in crescita del 4,5%.  Molto significativo è stato l’incremento dei prodotti multiramo, prodotti in grado di adattarsi al cambiamento degli scenari economico-finanziari, delle preferenze dei risparmiatori, delle aspettative dei clienti nel corso del tempo. I premi Danni, con una raccolta di 34,1 miliardi, sono aumentati del 2%, per effetto di una ulteriore riduzione dei premi r.c. auto del 4,5% e di un apporto positivo, pari a quasi il 6%, degli altri rami Danni. Si conferma così una domanda di protezione in crescita, seppure ancora insufficiente per superare la situazione di sottoassicurazione che connota il nostro Paese.

Nei primi mesi del 2022 il settore sta dimostrando una significativa capacità di resilienza al peggioramento dello scenario economico. In particolare, si conferma il trend di crescita dei rami Danni non auto, mentre nel Vita, malgrado una riduzione dei premi, la raccolta netta resta ancora positiva.

Il biennio 2022-23 presenta però molte incertezze per l’economia italiana e, quindi, per le nostre Compagnie, che debbono fronteggiare il rallentamento della domanda dei risparmiatori, i timori di un aumento del costo dei sinistri nei rami elementari, oltre che la perdita di valore del portafoglio titoli, a causa del repentino rialzo dei tassi di interesse.

Per le assicurazioni italiane si tratta di affrontare, per la prima  volta dagli anni ‘80, uno scenario di tassi in rialzo e di soddisfare la domanda, da parte dei risparmiatori, di protezione rispetto all’inflazione. Di per sé, tassi più alti non sono un problema per la nostra industria, ma la velocità del rialzo rende di cruciale importanza riuscire a mantenere una raccolta positiva, per garantire investimenti con rendimenti sensibilmente superiori rispetto a quelli ottenibili solo pochi mesi fa.

In definitiva, occorre essere molto attenti alle valutazioni  congiunturali, ma non bisogna perdere di vista le prospettive di lungo termine, che continuano a indicarci la necessità di aumentare la protezione degli italiani, pianificando e gestendo soluzioni assicurative innovative e sostenibili.

Per quel che riguarda il vita è fondamentale mettere il settore nella condizione di proseguire la propria mission in tema di raccolta di risparmi di medio-lungo termine con prodotti Vita garantiti di ramo I. Questi prodotti hanno urgente bisogno di opportune riforme che ne favoriscano l’innovazione tramite soluzioni che integrino garanzie finanziarie, protezione assicurativa e bassa volatilità. Soluzioni più moderne e più aderenti alle condizioni attuali dei mercati.  Anche per i prodotti linked è necessario raggiungere un assetto più flessibile, coerente con le regole europee, rispetto a quello presentato in consultazione dall’Istituto di Vigilanza che rischierebbe di indebolire sensibilmente la competitività delle nostre imprese.  In relazione agli investimenti, l’ Ania ribadisce l’opportunità di consentire alle gestioni separate assicurative di investire in PIR. Ciò determinerebbe una spinta al flusso di risparmio diretto verso il sistema produttivo, mai così essenziale. Più in generale, occorre incentivare gli investimenti a lungo termine nell’economia reale.

È necessario poi rafforzare il quadro delle regole per la finanza sostenibile, che deve essere caratterizzato da coerenza, proporzionalità, elevata qualità dei dati ESG, un’ordinata tempistica di implementazione.

In tema di welfare l’ Ania intende investire in complementarità con il PNRR.  Per quanto riguarda le necessarie integrazioni al nostro prezioso sistema pubblico, in particolare quello previdenziale, si vuole favorire  la diffusione delle coperture integrative (che in Italia rappresentano solo il 6% del finanziamento complessivo delle pensioni, contro il 50% nel Regno Unito e il 52% nei Paesi Bassi).  A tal fine si svilupperanno iniziative mirate e innovazione di prodotto.

In tema di sanità, il ruolo del settore evolverà verso nuove soluzioni  con l’obiettivo, ad esempio, di rendere la spesa sanitaria mutualizzata accessibile ai soggetti più vulnerabili e di promuovere l’offerta assicurativa di percorsi di prevenzione. Una quota significativa della spesa diretta (out of pocket), oggi pari a 34 miliardi di euro all’anno, potrebbe così transitare verso forme mutualizzate del rischio per aumentare la protezione e l’economicità dei servizi. Il  ruolo della sanità integrativa potrebbe evolvere da una logica basata sul rimborso della prestazione a una presa in carico di cittadini e pazienti lungo l’intero percorso della salute, grazie in larga parte allo sviluppo della telemedicina.

Si vuole poi rafforzare il contributo anche per quanto riguarda il tema della non autosufficienza. Si propone l’istituzione di un  sistema integrativo all’interno del quale le assicurazioni potranno concorrere, in partnership con il pubblico, al finanziamento e alla copertura dei bisogni di cura e assistenza nelle età avanzate.  È perciò evidente che, per ampliare significativamente la protezione delle persone lungo tutto l’arco della vita, è indispensabile che il sistema pubblico disegni un efficace e bilanciato pacchetto di contributi e incentivi fiscali, in grado di favorire l’assunzione di responsabilità dei cittadini. Nel caso della non autosufficienza, è necessaria una riforma sostanziale, sviluppata secondo logiche di cooperazione pubblico-privato.

Anche il settore agricolo, così rilevante per il nostro Paese, è largamente sottoassicurato, malgrado i contributi pubblici sulle coperture e la forte esposizione ai danni derivanti dal cambiamento climatico. La siccità di quest’anno ne è purtroppo una ulteriore grave dimostrazione. Il Governo sta lavorando a una riforma del sistema di coperture: si tratta di un’opportunità da non perdere per recuperare efficienza e sostenibilità.  Gli assicuratori innoveranno e amplieranno l’offerta anche attraverso  coperture modulari di filiera agroalimentare, promuovendo – nel contempo – la cultura del rischio e della prevenzione.

Queste considerazioni portano al più generale tema delle calamità naturali, un’area in cui gli appelli all’azione, specie in relazione agli impatti del cambiamento climatico, diventano sempre più pressanti. È evidente che occorre dotare l’Italia di un sistema misto di gestione dei rischi catastrofali, in analogia con quanto si riscontra all’estero, in modo da accrescere la resilienza di cittadini e imprese di fronte a eventi avversi in fortissimo aumento. Si tratta forse dell’ultima finestra di opportunità per allinearsi ai migliori standard internazionali, sottolinea l’ Ania, riducendo la vulnerabilità del nostro territorio che frena le possibilità di crescita e rischia di far aumentare le disuguaglianze.

Va sottolineato anche l’importante ruolo che il nostro settore può svolgere a sostegno dell’economia produttiva, come ad esempio è avvenuto durante la pandemia con le iniziative a favore dei dipendenti, degli agenti, dei clienti e con l’innovativo supporto offerto al credito commerciale.

Oggi, in un momento particolarmente difficile, l’impegno dell’ Ania si concretizza in una nuova partnership con la SACE,  iniziativa che, attraverso una garanzia pubblica, favorirà il rilascio di fideiussioni assicurative alle piccole e medie imprese per ottenere la dilazione dei pagamenti sui consumi energetici.

Per quanto riguarda il ramo R.C. Auto, nei primi mesi del 2022,  malgrado il balzo dell’inflazione, si registrano prezzi in ulteriore, significativa diminuzione.  Si è così ridotto drasticamente il divario dei prezzi rispetto alla  media europea, da 213 euro nel periodo 2008-2012 a 47 euro nel 2021, nonché tra le diverse aree del territorio nazionale.

Bisogna essere  consapevoli che stiamo entrando in una nuova fase. L’inflazione è destinata ad avere un impatto sul costo dei sinistri, già in crescita nel 2021, e si rendono perciò ancor più necessarie riforme organiche del sistema che lo rendano sostenibile nel medio-lungo termine. Il riferimento puntuale è alla revisione revisione del bonus-malus, alla  modifica dell’imposizione fiscale sui premi, molto penalizzante nel confronto con l’Europa, alla definizione univoca del risarcimento
dei danni per lesioni gravi alla persona.