Il peso economico del gaming, una potenzialità da far emergere

-

C’è un settore, in Italia, che riunisce al suo interno opportunità economiche e posti di lavoro, potenzialità didattiche e relazionali, investimenti tecnologici e innovazione. È questo, in sostanza, il gaming. Più che un semplice segmento economico, qualcosa di più grande di una semplice industria.

“Il comparto del gioco è infatti un settore che attira investimenti e accelera lo sviluppo – ci raccontano dalla redazione di Non Solo AAMS – basti pensare a quanto avviene anche nel mondo del gioco d’azzardo pubblico e legale, dove trovano lavoro migliaia di italiani e dove si lavora ogni giorno per trovare nuove soluzioni votate al digitale e all’informatica”. Si tratta di un’industria giovane, di un comparto moderno, che è visto dalla maggior parte degli italiani come uno di quei settori capaci di far ripartire l’economia.

Lo dimostrano i numeri del Censis, stando ai quali il 54% dei nostri connazionali ritiene che lo sviluppo del settore dei videogiochi possa far tornare a crescere alla nostra economia. Il 57% degli intervistati, invece, è convinto che nel mondo del gaming possa offrire lavoro a tante nuove professioni tecnologiche e multimediali. Una fiducia che trova precisa corrispondenza nei numeri: nel 2020, anno in cui è scoppiata la pandemia, il mercato dei videogame ha superato in Italia la quota di 2 miliardi di euro, certificando una crescita di oltre 21 punti percentuali rispetto all’anno precedente e di addirittura il doppio se si guarda al 2016.

Ma i numeri del gaming italiano non finiscono qui: 160 imprese attive, 1.600 addetti di cui quasi l’80% con meno di 36 anni, per un totale di 90 milioni di euro di fatturato. “Sono numeri di grande importanza, visto anche il presente incerto e difficile che stiamo vivendo – continuano ancora gli esperti di Non Solo AAMS – ma per capire ulteriormente l’impatto economico del comparto gaming e gambling, basti pensare che gran parte di questi fondi finiscono nelle casse dello stato, sotto forma di gettito fiscale. È così che si rimette in moto l’intera economia di una nazione”.

Bisogna quindi investire in gaming per investire in occupazione e in sviluppo. Perché dietro questo comparto c’è tutta la filiera di produzione tecnologica legata agli hardware, per esempio, capace di generare nel 2020 395 milioni di euro di utili, +10% rispetto al 2019. Discorso simile per la produzione di programmi, driver e software che arrivata invece a 1,8 miliardi di euro. Dati e numeri che nessun settore, in Italia, ha fatto registrare nell’epoca del Covid 19. Dati e numeri che non faranno altro che crescere nei prossimi anni.