Reazione al meeting di ottobre della BCE. La BCE alza ancora i tassi di 75 punti base nonostante il rallentamento economico in corso

-

Come previsto, giovedì la Banca centrale europea ha aumentato tutti e tre i suoi principali tassi di interesse di 75 punti base per la seconda volta. Non ci sono state grandi sorprese nello statement della banca, anche se le modifiche apportate rispetto alla riunione di settembre sono state, a nostro avviso, correttamente percepite come dovish dai mercati. Il Consiglio Direttivo ha dichiarato che deciderà l’entità dei rialzi dei tassi meeting per meeting, piuttosto che fornire una forward guidance esplicita. Il Consiglio Direttivo ha inoltre sottolineato che la banca centrale prevede di continuare ad aumentare i tassi di interesse per raggiungere l’obiettivo di inflazione a medio termine del 2%. Tuttavia, in merito a futuri rialzi dei tassi, ha smesso di riferirsi “alle prossime riunioni” limitandosi a prevedere “ulteriori” rialzi dei tassi. Come avevamo già previsto nei giorni precedenti, non è stato annunciato un calendario per il Quantitative Tightening. In effetti, crediamo che sarebbe stato precipitoso, date le incertezze che gravano sui mercati finanziari globali e sull’economia europea. La BCE ha annunciato alcune modifiche alle operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine (TLTRO), affermando che il tasso d’interesse su questi prestiti sarà indicizzato al tasso d’interesse di riferimento medio, uno sviluppo sostanzialmente irrilevante per i mercati valutari. Inoltre, la BCE continuerà a reinvestire interamente i proventi del programma APP per un periodo di tempo prolungato.

Nel corso della conferenza stampa, la Lagarde ha dichiarato che l’economia dell’area dell’euro è probabilmente rallentata in modo significativo nel terzo trimestre e che si prevede una sostanziale decelerazione nel resto dell’anno. Tuttavia, ha nuovamente segnalato che i rischi per l’inflazione rimangono elevati, sottolineando che la pressione sui prezzi si è intensificata e che l’inflazione è stata amplificata dal deprezzamento dell’euro. Nonostante i chiari rischi al ribasso per la crescita, riteniamo che la riduzione dei prezzi al consumo nell’Eurozona rimarrà la priorità principale della BCE. Durante la conferenza stampa, la Lagarde ha affermato che potrebbe essere necessario aumentare i tassi in ” più riunioni” e che la banca potrebbe dover andare oltre la fase di normalizzazione. Nel complesso, riteniamo che le dichiarazioni di oggi si siano attenute al programma e che non modifichi in modo significativo le nostre prospettive sui tassi di interesse o sull’euro. Continuiamo a ritenere che il Consiglio direttivo debba alzare i tassi più a lungo nel 2023 rispetto alla Federal Reserve, soprattutto perché non si vedono ancora segnali di un picco nell’inflazione headline e core dell’area dell’euro. Durante la conferenza stampa, la valuta comune è tornata brevemente sotto il livello di parità con il dollaro USA. Riteniamo che ciò rifletta in larga misura al cambiamento delle parole in merito ai futuri rialzi dei tassi, che a nostro avviso conferisce alla BCE la capacità di aumentare i tassi di interesse di volta in volta, anziché impegnarsi in più rialzi in un’unica soluzione.

il Report degli analisti di Ebury – società fintech specializzata in pagamenti  internazionali e gestione del rischio di cambio valuta