Verso la democratizzazione dei private asset: la via di Schroders

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Complici anche i bassi rendimenti e l’elevata incertezza economica, negli ultimi anni si è assistito a una vera e propria corsa ai mercati privati. Si prevede che il valore complessivo di questa tipologia di investimenti crescerà dagli oltre 10mila miliardi di dollari del 2021 a circa 18mila miliardi di dollari entro il 2026. D’altra parte, l’universo di investimento potenziale al quale essi attingono è superiore a quello dei mercati quotati, considerando anche il trend discendente del numero di aziende che decidono di quotarsi in Borsa. Anche in Italia l’interesse è crescente: al primo semestre 2022, il solo private equity italiano ha registrato una raccolta pari a 1.704 milioni di euro, con 10.863 milioni di euro di investimenti, in forte crescita rispetto allo stesso periodo del 2021 (+139%).

In passato, gli asset privati erano accessibili solo ai grandi investitori istituzionali, che hanno mostrato grande interesse per questa asset class alla luce delle sue peculiarità: diversificazione del portafoglio e rendimenti decorrelati rispetto ai listini, storicamente più elevati e con una volatilità più contenuta. Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione normativa e all’innovazione di prodotto, oltre che a un appetito crescente visto lo sfidante contesto di mercato, è emersa la volontà di rendere accessibile questa asset class anche agli investitori c.d. al dettaglio. Questa democratizzazione dei private asset è solo all’inizio. Un dato a riguardo: considerando gli Stati Uniti, l’allocazione media in strategie alternative è del 27% nei fondi pensione, mentre si ferma al 5% medio nei portafogli degli investitori al dettaglio.

Secondo Schroders Capital – la divisione di Schroders dedicata agli investimenti nei mercati privati con oltre 86 miliardi di dollari in gestione in strategie come private equity, venture capital, private debt, infrastrutture, immobiliare e investimenti a impatto – la via della democratizzazione dei private asset passa di necessità per la creazione di veicoli di investimento nuovi, che vengano concretamente incontro alle caratteristiche degli investitori al dettaglio, ai loro valori e alla user experience che hanno maturato nel tempo con i prodotti di risparmio gestito tradizionali.

La sfida per l’asset management è, quindi, quella di capitalizzare le competenze maturate in ambito istituzionale e trasferirle in strumenti adatti a una platea più ampia che offrano:

  • soglie di investimento più basse
  • maggiore liquidabilità
  • efficientamento dei costi
  • struttura regolamentata
  • attenzione alla sostenibilità e supporto all’economia reale

La strada di Schroders per la democratizzazione dei private asset: in rampa di lancio Schroders Capital Private Equity ELTIF 2023

Dalle parole ai fatti, Schroders ha applicato questi convincimenti creando un nuovo strumento di investimento, che sarà presto disponibile anche agli investitori al dettaglio italiani. In corso di autorizzazione da parte delle competenti Autorità di Vigilanza, Schroders Capital Private Equity ELTIF 2023 è una soluzione di private equity, conforme all’articolo 8 della SFDRi, che consente l’accesso a operazioni solitamente destinate a investitori istituzionali favorendo la diversificazione del portafoglio. È un prodotto che, per sua natura, contribuisce alla democratizzazione dei mercati privati, grazie anche a un investimento minimo ridotto pari a 10mila euro. Con focus su operazioni di buyout, l’enfasi è sul tessuto imprenditoriale europeo rappresentato da società di piccole-medie dimensioni, spesso a conduzione familiare o di proprietà del fondatore. Ciò offre multipli di ingresso interessanti, deployment più veloce, un elevato potenziale di trasformazione delle società e una diversificazione più ampia rispetto alle soluzioni concentrate sui mercati domestici. Essendo inoltre art.8 per SFDR, Schroders Capital Private Equity ELTIF 2023 può contribuire al raggiungimento degli obiettivi di investimento in materia di sostenibilità grazie all’attività di engagement diretta con le aziende private, volta a favorire migliori condotte ambientali e sociali.

Georg Wunderlin, Global Head of Private Assets, Schroders Capital, ha commentato:

“Cresce la complessità dei mercati e cresce, di conseguenza, la necessità per gli investitori al dettaglio di accedere a nuove forme di investimento in grado di offrire maggiore diversificazione e potenziale di rendimento, il tutto in un contesto regolamentato. Abbiamo già all’attivo una gamma di soluzioni semi-liquide per investitori non professionali e riteniamo di aver maturato l‘esperienza e le competenze necessarie per ampliare ulteriormente la platea”.

Luca Tenani, Country Head Italy, Schroders – ha dichiarato:

“Il difficile contesto socio-economico che stiamo attraversando rappresenta un’ulteriore spinta verso una democratizzazione dei mercati privati. Gli ELTIF sono a nostro avviso la via più agevole per accedervi da parte degli investitori individuali, che iniziano a mostrare un certo interesse. Da un nostro studio emerge infatti che l’86% degli investitori italiani prenderebbe in considerazione la possibilità di investire in asset privati attraverso un ELTIF se questa soluzione venisse proposta da un consulente finanziario, in grado di dare loro maggiore sicurezza nell’utilizzare uno strumento che investe in un ambito così sofisticato”.