Il futuro degli stadi extra-lusso del Mondiale: come il Qatar ottimizza profitti, idee e tecnologia

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Strutture avveniristiche, stadi che in Italia sogniamo da anni, il Qatar ha saputo costruire ma anche smontare gli impianti extra-lusso a tempo di record. Ad inaugurare un nuovo concetto di ‘usa e getta’ è lo stadio chiamato 974: infatti, senza attendere la fine dei Mondiali, i lavori di smantellamento sono già iniziati. Gli operai hanno preso il posto dei tifosi, i primi pezzi cominciano ad accatastarsi in quella che era l’area di ingresso dove in questi giorni si muovono soltanto i camion.

974 container, lo stadio smontabile del Qatar

Parlare già al passato del 974 Stadium fa davvero un certo effetto. Comfort di ultima generazione per pubblico e calciatori: aria condizionata, panchine raffrescate, terreno di gioco verde come forse solo a Wembley. Dalla prima pietra alla giornata dell’inaugurazione sono trascorsi 36 mesi, capienza di circa 45.000 posti e un nome che deriva dal prefisso telefonico del Qatar, ma soprattutto dai 974 container navali di riciclo utilizzati per la costruzione. Quasi incredibile pensare che uno stadio costruito in soltanto tre anni in vista del Mondiale possa già essere smantellato.

Per adesso rimangono i serpentoni per disperdere le code di tifosi, eppure è sicuro che tra un mese sul posto non ci sarà più nulla. Sul suo prato verde ha giocato anche la Francia, 2-1 alla Danimarca che ha dato il La alla cavalcata guidata dal pupillo degli sceicchi del PSG, Kylian Mbappé.

Un premio da record per chi vince il Mondiale

I risultati della nazionale francese hanno fatto felici non solo i tifosi d’oltralpe ma anche chi, seguendo i pronostici sulle scommesse ha deciso di puntare le sue fiches sulle vittorie dei Blues, che oggi hanno più di un motivo per credere di poter arrivare fino al trionfo nella finalissima di Doha. I giocatori e la Federazione esulterebbero non solo per aver alzato la tanto ambita Coppa del Mondo, ma anche per un premio al vincitore da record, pari a 42 milioni di dollari.

Poi dopo la finale saranno impianti completamente rinnovati. Il fatto di avere utilizzato lo stadio 974 per sole tredici partite, sei quella della Coppa d’Africa 2021 e sette quelle del Mondiale, porta a pensare a uno spreco di soldi, ma sarebbe un errore di valutazione. Ogni componente è stato infatti progettato e installato con l’unico scopo di poter essere riutilizzato altrove. Alcune parti andranno in Sud Africa, molte altre in Uruguay. Secondo recenti indiscrezioni, molti dei suoi pezzi faranno più di un viaggio e alla fine verranno riusati proprio in Sud America per il Mondiale del 2030, vista la forte candidatura dello stesso Uruguay che ospiterebbe l’evento planetario insieme ad Argentina, Paraguay e Cile.

Hotel, negozi, cliniche, il futuro degli altri stadi

Lo stadio 974 non sarà l’unico impianto degli otto scelti per il Mondiale del Qatar ad essere come da programma rivoluzionato ai fini della sostenibilità e del profitto. Quattro stadi vedranno rimossi fino a 170.000 posti (saranno donati ai Paesi meno sviluppati per la costruzione di strutture sportive) per passare a una capienza di 20-25.000, fra questi l’Al Bayt incorporerà un hotel di lusso e un centro commerciale, mentre l’Al Thumama integrerà oltre a un hotel anche una clinica sportiva.

L’impianto Iconico di Lusail, sede della finale del Mondiale, al termine della competizione si trasformerà in uno spazio comunitario con negozi, caffè, impianti sportivi e cliniche sanitarie. Ottimizzazione vera di soldi, di idee e di tecnologia. E sotto questo aspetto, bisogna ammetterlo, il Mondiale del Qatar si dimostra ben più lungimirante rispetto ad altri esempi che l’hanno preceduto.