Italia – Tunisia. Al via l’elettrodotto che porterà nuova energia pulita in Europa

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— Italia – Tunisia —

Lo sviluppo della rete elettrica in Italia

Un nuovissimo elettrodotto sottomarino lungo circa 200 km sarà posato fra Tunisia e Italia: secondo il Governo italiano sarà una fondamentale interconnessione energetica tra Europa e Africa. La partenza del progetto è stata resa possibile da uno stanziamento dell’Unione Europea pari a 307 milioni di euro, con l’intento di co-finanziare l’opera. “E’ un grande successo italiano” ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni “una data storica perché l’Ue ha dato l’ok ad un progetto che vede coinvolto uno Stato membro con uno Stato terzo”. L’opera, tecnologicamente molto attuale, sarà realizzata da Terna e dalla società tunisina Steg. “Costituirà un nuovo corridoio energetico tra Africa ed Europa, favorendo la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e l’incremento di produzione di energia da fonti rinnovabili” conclude Giorgia Meloni.

Il progetto

L’opera prevede un collegamento elettrico sottomarino in corrente continua con una potenza di 600 MW, lungo oltre 200 chilometri e con una profondità massima raggiunta di 800 metri. Per quanto riguarda l’Italia, dall’approdo di Castelvetrano, in provincia di Trapani, si arriverà alla costa grazie a un cavo interrato che percorrerà strade esistenti lasciando inalterati ambiente e paesaggio per 18 chilometri fino ad arrivare a Partanna, sempre in provincia di Trapani, dove sarà costruita una stazione di conversione da corrente continua in alternata nella stessa area della già esistente stazione elettrica.

La nuova stazione sarà realizzata con architetture e colori in sintonia col paesaggio e circondata da una barriera naturale di alberi.

Dall’approdo italiano il cavo sottomarino raggiungerà la costa tunisina attraversando il Canale di Sicilia. Studi marini-ambientali permetteranno di definire il miglior tracciato nel rispetto dei fondali e degli ecosistemi. L’attenzione al territorio e all’ambiente è un punto fermo per Terna e anche questo progetto unisce risposte tecniche al minimo impatto possibile.

L’inquadramento dell’opera

Il progetto è inserito nel Piano di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale dal 2016, nonché nel TYNDP (Ten Year Network Development Plan) di ENTSO-E. In accordo al Regolamento (UE) 347/2013, inoltre, il progetto è stato incluso a partire dalla Terza lista dei Progetti di Interesse Comune (PCI), pubblicata sul sito della Commissione Europea.

In relazione all’erogazione del finanziamento, World Bank richiede di fornire un’adeguata visibilità alle parti interessate predisponendo e pubblicando sul sito i seguenti documenti:

  • il primo documento “Stakeholder Engagement Plan” descrive i rapporti fra tutti i soggetti pubblici/privati coinvolti nel progetto dall’inizio degli studi, alla consultazione degli stakeholder, tenendo conto delle procedure definite dalla Banca mondiale nonché della legislazione di riferimento presente in entrambi i Paesi;
  • il secondo denominato “Sintesi della Revisione Ambientale e Sociale” predisposto direttamente dalla World Bank , esprime una valutazione sulla fattibilità del progetto in relazione alle attività oggetto del finanziamento.