Nuveen: la Fed sembra avvicinarsi alla fine del ciclo di rialzi

Tony Rodriguez, Head of Fixed Income Strategy di Nuveen -

Dalla scorsa riunione della Fed, i mercati sono stati colpiti da diverse notizie negative. Diverse banche USA sono fallite, tra cui la 16esima più grande per depositi, e le conseguenze restano incerte. Il rischio di contagio sembra per ora basso, grazie all’azione rapida e decisa delle autorità. Ciononostante, i titoli azionari e gli altri asset di rischio si sono indeboliti, cedendo gran parte dei rialzi registrati all’inizio di gennaio.

Nonostante le nubi che aleggiano sul sistema finanziario, gli ultimi dati mostrano un contesto economico sereno. Il mercato del lavoro continua a creare posti di lavoro a ritmo sostenuto e i sondaggi indicano un miglioramento del sentiment. Anche la crescita del reddito è forte e dovrebbe sostenere la spesa futura.

In effetti, prima delle recenti tensioni finanziarie, il rischio principale era che l’economia si surriscaldasse per troppo tempo. L’inflazione continua a salire, il che, insieme alle revisioni al rialzo dei dati del 2022, indica che la pressione sui prezzi non si è moderata in modo sostanziale negli ultimi mesi.

Nel contesto attuale le prospettive economiche e di politica monetaria restano altamente incerte. Prevediamo che il sistema finanziario statunitense eviterà una crisi più profonda, ma le condizioni di finanziamento dovrebbero irrigidirsi ulteriormente. Poiché l’inflazione resta un problema per la Fed, ci aspettiamo almeno un altro rialzo dei tassi nel corso dell’anno. L’insieme di questi fattori potrebbe pesare ulteriormente sulla crescita nei prossimi trimestri. Anche se non vediamo un uragano all’orizzonte, è probabile che il 2023 continui a essere caratterizzato da turbolenze periodiche. Gli investitori farebbero bene a proteggersi.

Considerato il complicato contesto economico e di mercato, non ci aspettiamo un percorso tranquillo, poiché diversi rischi continuano a incombere. Le prospettive dei tassi d’interesse restano incerte, ma il contesto di tassi ultrabassi è ormai alle spalle. L’inflazione resta elevata. Prevediamo inoltre un rallentamento dell’economia globale.

Riteniamo ancora opportuno essere selettivi sui titoli ciclici e puntiamo sulla qualità in portafogli diversificati. Privilegiamo i titoli azionari che pagano dividendi e gli investimenti in infrastrutture che possono resistere a un rallentamento della crescita economica e alla volatilità dei tassi d’interesse. Nel reddito fisso guardiamo con interesse ad aree di qualità.

Potrebbe essere un buon momento per prendere in considerazione la possibilità di prendere profitto in alcuni settori e di aumentare il rischio in altri. Quest’anno molte valutazioni dei mercati pubblici si sono notevolmente spostate. Continuiamo a ritenere che il reddito fisso investment grade, i REIT pubblici e i municipal bond investment grade offrano fondamentali interessanti, ma tutti e tre hanno registrato forti rialzi che hanno reso le valutazioni meno convincenti rispetto all’inizio dell’anno. Vediamo anche l’opportunità di aggiungere un po’ di rischio e di beta ai portafogli puntando sui mercati emergenti (in particolare sulle azioni dei mercati emergenti). Inoltre, continuiamo ad apprezzare i municipal bond ad alto rendimento.