Islamic Coin, OneGram e altre criptovalute basate sul rispetto della Sharia

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Sharia — 

Il sistema bancario e finanziario islamico è un sistema basato sui principi della Sharia, o legge islamica, che proibisce l’addebito o il pagamento di interessi sui prestiti e pone l’accento su transazioni finanziarie etiche ed eque.

Uno dei tratti più notevoli del sistema bancario islamico è il divieto di addebitare o pagare interessi sui prestiti, che è invece la base del sistema bancario convenzionale in Occidente. La finanza islamica si basa su accordi di condivisione di profitti e perdite tra il prestatore e il mutuatario. Il prestatore condivide il rischio di investimento con il mutuatario ed entrambe le parti condividono i profitti o le perdite.

La Sharia

La legge della Sharia ha sempre consentito investimenti in beni immateriali come azioni, obbligazioni, ecc.: oggi questa facoltà è estesa anche alle risorse digitali come le criptovalute. Le risorse conformi alla Sharia non devono necessariamente essere supportate da beni fisici, purché abbiano una reale utilità. Inoltre, la Sharia consente solo investimenti in imprese e progetti che non siano dannosi per la società (quindi niente gioco d’azzardo, alcol, tabacco, ecc.).

La trasparenza è essenziale per la finanza islamica e tutte le transazioni finanziarie devono essere divulgate a tutte le parti coinvolte. La finanza islamica è anche supervisionata dai consigli della Sharia, che sono composti da studiosi islamici che assicurano che tutte le transazioni finanziarie siano conformi ai principi della Sharia.

Le criptovalute conformi alla Sharia sono uno sviluppo relativamente nuovo del mercato e un fenomeno in evoluzione nelle valute digitali.

Che cosa rende una criptovaluta conforme alla Sharia?

Per sviluppare una criptovaluta conforme, un team di esperti in finanza e tecnologia islamica, inclusi studiosi islamici, esperti finanziari e sviluppatori, si riunisce regolarmente per determinare struttura e caratteristiche delle criptovalute di nuova emissione. Questo team verifica che la moneta sia basata su un sistema di condivisione di profitti e perdite, non su un prestito basato sugli interessi. Una volta che la criptovaluta è pronta per l’emissione, un consiglio di sorveglianza della Sharia deve esaminare e certificare la moneta prima che gli investitori musulmani possano iniziare a usarla.

Ogni volta che una nuova “moneta islamica”, ad esempio Islamic Coin, viene coniata sulla rete, il 10% viene inviato all’Evergreen DAO, un’organizzazione autonoma decentralizzata che investe i proventi in enti di beneficenza islamici o progetti online. Il contributo di fondi in beneficenza segue la zakat, uno dei pilastri dell’Islam.

Un tema controverso

Sebbene progettate per conformarsi ai principi della finanza islamica, queste nuove iniziative non sono prive di controversie e c’è un dibattito in corso tra gli studiosi islamici sul fatto che le criptovalute siano veramente compatibili con la Sharia. Andrey Kuznetsov, co-fondatore della rete Haqq, ha dichiarato a Cointelegraph “Anche lo sviluppo di un ambiente Bitcoin che supporti la legge della Sharia è difficile. Ciò comporta la formazione di alleanze con istituzioni finanziarie, Stati e altre parti per garantire che la moneta sia ampiamente riconosciuta e possa essere utilizzata per gli ideali islamici”.

Criptovalute investimento speculativo?

Una preoccupazione dal punto di vista degli studiosi finanziari islamici è la questione delle criptovalute come investimento speculativo – che non è consentito in quanto contiene “gharar” – che significa “incertezza, pericolo o rischio” o anche “la vendita di ciò che non è presente”. Secondo Mohammed AlKaff AlHashmi, co-fondatore di Islamic Coin “La Sharia proibisce e tratta come nulle le transazioni che si basano sul caso o sulla speculazione piuttosto che sul tentativo di produrre un rendimento. Tuttavia, questo principio non proibisce la speculazione commerciale in un’impresa o transazioni commerciali, poiché le leggi della Sharia sono abbastanza intelligenti e flessibili da adottare i cambiamenti tecnologici in ogni epoca”.

In pratica, se una moneta può essere considerata halal (cioè ammissibile) dipende da una questione di design, secondo Kuznetsov. “L’uso e l’architettura di una criptovaluta sono i fattori determinanti per la conformità o meno alla legge della Sharia”.

Le stablecoin, ad esempio, possono essere viste come una forma di finanziamento basato su asset, che è un principio della finanza islamica: sono supportate da riserve di attività del mondo reale. Alcune criptovalute sono state persino create appositamente per la finanza islamica, come OneGram, che è sostenuta da riserve auree.