Tassi Bce, il rischio di una possibile recessione

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“Nella riunione di oggi la BCE ha aumentato i tassi di 25 punti base, in linea con il market pricing, riducendo il ritmo dei rialzi al minimo incremento dall’inizio del ciclo, nel luglio 2022. Considerato il ridimensionamento, seppur molto modesto, dell’inflazione a marzo e il continuo e rapido irrigidimento delle condizioni di prestito bancario, come evidenziato dall’ultima indagine sui prestiti bancari (BLS) della BCE, questa decisione appare in linea con la dipendenza dai dati della Banca. Il tono delle dichiarazioni è stato accomodante, evidenziando che l’inasprimento della politica sta già alimentando le condizioni di finanziamento e monetarie “con forza” e che il meccanismo di trasmissione stesso rimane incerto.

“Continuiamo a credere che l’entità dell’inasprimento delle politiche attuato finora dalla BCE sia già sufficiente a provocare una possibile recessione. L’effetto dell’inasprimento sta diventando più evidente negli Stati Uniti, dove la Fed ha segnalato una potenziale pausa nella riunione di maggio, anche in considerazione del fatto che ha iniziato il suo ciclo di rialzi quattro mesi prima della BCE. Dati i ritardi nel meccanismo di trasmissione, l’economia reale dell’area dell’euro potrebbe ancora dover accusare il colpo. Anche in assenza di ulteriori tensioni nel sistema bancario europeo, le condizioni di credito restrittive sono destinate a rimanere. Le rinnovate tensioni bancarie negli Stati Uniti aggiungono un ulteriore livello di incertezza alle già complesse prospettive. È fondamentale che, con la Fed in pausa, la divergenza delle politiche USA-EA non vada lontano.”