La duration degli investimenti dipende ancora dagli interventi delle banche centrali

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È evidente che a determinare dove andare a caccia di rendimenti saranno ancora le banche centrali e l’andamento dei tassi di interesse nelle economie sviluppate. La liquidità e gli strumenti short duration liquidi offrono un potenziale di rendimento correlato ai tassi di interesse overnight. Le banche centrali continuano a dirci che potrebbero alzare ancora i tassi o che i tassi potrebbero restare alti a lungo.

Si tenderà dunque a mantenere le posizioni liquide difensive dato che per gli investitori il rischio di roll-over sui depositi o sulle obbligazioni a breve scadenza a tassi molto più bassi di quelli odierni sembra contenuto. È difficile rinunciare a uno yield superiore al 5% sui fondi del mercato monetario e a uno yield superiore al 6% sui titoli di credito short duration in dollari USA quando il rendimento previsto per il reddito fisso con una duration più lunga o per un investimento nei mercati azionari resta così incerto. Gli strumenti rischiosi non sono particolarmente convenienti e, per quanto le aspettative di una recessione negli Stati Uniti siano state rinviate, il consensus continua a credere che la recessione ci sarà.

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I tassi di interesse a breve termine prevalgono nel breve periodo. Le prospettive a lungo termine dipendono però da due tendenze che potrebbero contribuire al cambiamento, ovvero la transizione energetica e l’intelligenza artificiale (AI). Chi ha investito nella transizione energetica crede che i progressi tecnologici renderanno economicamente possibile la riduzione del carbonio in numerosi ambiti. Le società all’avanguardia verso l’azzeramento delle emissioni nette dovrebbero essere in grado di cogliere i vantaggi della leadership tecnologica, in particolare se la politica continua a influenzare il costo relativo del carbonio e delle fonti alternative attraverso i sussidi e la tassazione.

Il nostro mondo dipende ancora molto dai carburanti fossili e continua a generare volumi crescenti di emissioni di gas serra. Se si vogliono centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sulla temperatura, serviranno nuovi interventi e investimenti in tecnologia verde.

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In Europa, il prezzo dei carbon credit o certificati verdi scambiati nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione (ETS) ha continuato a salire. Sono aumentate le aziende che hanno aderito al sistema, e ciò ha portato a una riduzione delle emissioni di CO₂ pro capite negli ultimi dieci anni. L’aumento dei prezzi delle emissioni di carbonio rende le tecnologie alternative relativamente più convenienti, come abbiamo visto col costo dell’energia solare ed eolica rispetto al carbone e al gas per la generazione di elettricità. La trasformazione dei sistemi dell’energia, dell’agricoltura, dei trasporti e delle costruzioni nel processo verso net zero è un tema di investimento importante, che va oltre le discussioni sul greenwashing e sul posizionamento dei prodotti di investimento ESG che tendono conto dei fattori ambientali, sociali e di governance. I capitali confluiranno verso le attività che facilitano la transizione attraverso i mercati obbligazionari (green bond), azioni quotate e private equity nonché attraverso i veicoli di investimento in infrastrutture a lungo termine.

Come per l’intelligenza artificiale, i benefici della transizione energetica probabilmente non saranno lineari. Il passaggio della produzione e dei consumi a modelli più sostenibili non solo sarà redditizio direttamente, in senso economico, se i segnali di prezzo e la regolamentazione saranno adeguati, ma potranno anche esserci dei vantaggi attraverso la riduzione dei costi esterni sostenuti dal capitale naturale. C’è anche il rischio che non si intervenga abbastanza rapidamente, e i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità comportano rischi fisici che vanno oltre la nostra capacità di adattarci alle temperature più elevate e ai danni ambientali. Nello stesso tempo, c’è il rischio che l’intelligenza artificiale venga usata in modo dannoso per la società civile. Occorre infatti regolamentare la ricerca in questo campo e sviluppare un quadro internazionale per dimostrare l’utilità dell’AI man mano che viene incorporata nelle attività economiche. Se riuscissimo nell’intento e gli effetti fossero positivi, allora si giustificherebbe il rendimento di alcuni titoli nel 2023.

Gli investitori dovranno inoltre considerare molteplici orizzonti temporali. Nel breve termine non è facile trovare un equilibrio tra il rendimento della liquidità piuttosto interessante (che diventa ancora più interessante se abbiamo ragione sulla traiettoria in discesa dell’inflazione) e un investimento in azioni o obbligazioni high yield che potrebbero subire ulteriori rettifiche delle valutazioni per riflettere i rischi di recessione. Nel lungo termine, gli investitori devono decidere se sono disposti a scommettere che i vantaggi dei cambiamenti indotti dalla tecnologia valgono il premio per la crescita odierno. La tentazione di mantenere una strategia “barbell” in portafoglio significa che è difficile prevedere il cambiamento nei mercati finché le banche centrali non diranno che è stato fatto abbastanza.