PMI, transizione climatica e ambientale

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Il processo di transizione verso modelli di produzione e consumo attenti alla sostenibilità è un fenomeno globale, che ha profonde ripercussioni sulle imprese e gli intermediari finanziari. L’Europa ha adottato una legislazione particolarmente ambiziosa in materia di sostenibilità, che impone nuovi obblighi sulle imprese.

Poiché le PMI non quotate sono escluse da molti di tali obblighi, un osservatore frettoloso potrebbe
concludere che questo tema le riguardi solo marginalmente. Lo sottolinea la Banca d’Italia in un recente intervento all’evento “Finanza e disclosure ESG. Soluzioni di sistema per le imprese” organizzato da Confindustria in cui sottolinea come vi sono alcuni passi che le PMI e gli intermediari potrebbero compiere assieme, con mutuo beneficio, lungo il complicato cammino della transizione ambientale.

Vari fattori stanno creando una forte spinta per una maggiore sostenibilità dell’economia, tra cui i cambiamenti nelle abitudini di consumo e la legislazione, che in Europa sta facendo da apripista su questo fronte, viene rimarcato.

Il processo di transizione appare ineluttabile, coinvolge tutte le imprese. Per quelle ,di qualunque
dimensione, la cui attività ha significativi impatti sull’ambiente e sui diritti umani, l’informazione e la
rendicontazione di sostenibilità sono uno strumento importante per misurare i rischi e per cogliere le
opportunità derivanti dalla transizione.

Inoltre, le grandi imprese soggette alla regolamentazione di sostenibilità tenderanno ad esercitare pressione sulle PMI che fanno parte della propria catena del valore affinché migliorino la loro performance di sostenibilità e forniscano dati affidabili.

Infine, sotto la spinta della legislazione, della vigilanza, delle regole contabili, gli intermediari finanziari si stanno attrezzando per integrare le informazioni di sostenibilità nelle loro politiche creditizie e di gestione dei portafogli, e a questo fine hanno bisogno di conoscere la situazione attuale e prospettica delle imprese che sono loro controparti. Quelle disponibili a fornire informazioni affidabili tenderanno a essere percepite come più sostenibili, con possibili riflessi positivi sull’accesso ai finanziamenti esterni.

Di fronte all’enormità dei rischi ambientali e climatici e dalle sfide nell’integrare i fattori di sostenibilità, le imprese non finanziarie e intermediari devono intensificare la collaborazione reciproca. Quello dell’informazione di sostenibilità è sicuramente un punto di partenza fondamentale.