Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Assemblea degli iscritti il 28 marzo a Milano

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Convocazione dell’assemblea
Il bilancio sarà proposto all’esame dell’Assemblea il 28 marzo 2024 alle ore 9:30 presso Ente Mutuo Cesare Pozzo via San Gregorio 46 Milano. I giornalisti presenti dovranno farsi registrare all’ingresso della sala e potranno votare soltanto esibendo il foglio di ammissione all’Assemblea.

Si informano tutti gli iscritti che, in ottemperanza alle disposizioni di Legge, tutta la documentazione relativa alle materie individuate dall’ordine del giorno è consultabile presso la sede dell’Ordine dei Giornalisti: Via A. da Recanate, 1 · 20124 · MILANO tel. 02.6771371 odgmi@odg.mi.it

I numeri

Oltre mezzo milione di patrimonio, e una nuova organizzazione interna. La strategia di rafforzamento patrimoniale dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha raggiunto l’obiettivo che si era posto: l’avanzo netto del periodo, pari a 132.685 euro porterà il patrimonio netto, dopo l’assemblea del 28 marzo, oltre i 500mila euro, a quota 519.269 euro. Dopo la fase di risanamento, completata dalla precedente consiliatura, e quella di rafforzamento perseguita da questa consiliatura, sul piano patrimoniale e finanziario si apre dunque nel 2024 una nuova fase, in cui – in linea con le finalità dell’Ordine e la sua natura di ente pubblico – gli avanzi avranno semplicemente il compito di segnalare il corretto andamento della gestione, continuando a rafforzare ma a ritmi meno cogenti la struttura patrimoniale.

Il risultato netto del 2023 è inferiore a quello, irripetibile, del 2022, e pari a 212.192 euro. La riduzione dei costi complessivi, in calo del 3%, non è riuscita a compensare il calo dei ricavi (-5,7%) che, nel 2022, erano stati spinti dall’attività di recupero dei crediti e delle relative more. È stato anche ridotto il contributo per la Formazione dell’Ordine nazionale, passato a 63mila euro dai precedenti 80mila euro. Nel 2021 il risultato netto era stato di 75.253 euro, dopo accantonamenti per 25mila euro.

In prospettiva, è stato calcolato che il solo trend di flessione degli iscritti e il raggiungimento dell’età pensionistica di una quota importante di iscritti, porterà a minori ricavi per almeno 20mila euro ogni anno.

I crediti verso gli iscritti, al netto della quota di competenza dell’Ordine nazionale, sono pari a 350.408 euro e sono ampiamente coperti dagli accantonamenti.

Servizi più efficienti agli iscritti

La nuova fase dell’Ordine – grazie al completamento dell’informatizzazione – sarà caratterizzata da un’attenzione crescente ai servizi agli iscritti, soprattutto quelli legati all’attività core dell’ente, la gestione degli elenchi e delle quote. A questo scopo, l’Ordine della Lombardia adotterà una nuova organizzazione “orizzontale”, in linea con i modelli più avanzati di organizzazione aziendale, particolarmente compatibile con le ridotte dimensioni dell’ente.

L’organizzazione orizzontale evita che i flussi informativi scorrano in modo esclusivamente verticale, che impediscono così ogni forma di scambio di esperienze e di cross-fertilization. Il nuovo modello permetterà:

  1. di porre al centro della sua attività non i compiti e le funzioni, ma i processi
  2. di individuare coordinatori che abbiano, in team, il controllo dell’intero processo
  3. di ridurre i livelli gerarchici riducendo tutte le attività che non abbiano valore aggiunto (in termini di servizi, non in termini monetari)
  4. di integrare nel sistema, quando possibile, i consulenti.

L’organizzazione degli uffici prevederà quindi la creazione di due team. Un team di “gestori” dei processi, affidato a due coordinatrici; e un team di addetti, che integrerà anche le funzioni di Informatica e di front-desk (l’ex centralino). La Formazione è invece oggetto di un progetto specifico, che dovrebbe essere completato a fine marzo, con l’obiettivo di ampliarne le funzioni.

L’organizzazione orizzontale permette un uso ottimale delle risorse a disposizione, evitando la compartimentazione; consente maggiore flessibilità e coordinamento tra gli impiegati, facilita risposte rapide, migliora la comunicazione interna, e aumenta il livello di soddisfazione degli addetti. Le ridotte dimensioni dell’Ordine assicurano che i limiti di questo modello non costituiscono un rischio reale: l’ente, nella sua attività a servizio degli iscritti, non richiede forti specializzazioni – le competenze informatiche sono facilmente integrabili e, nel concreto dell’organizzazione dell’Ordine lombardo, sono tali da chiedere una maggiore integrazione all’interno del gruppo di lavoro – né c’è la possibilità che gli impiegati possano prendere decisioni lontane dalle priorità dell’Ordine senza che siano prontamente individuate.

È importante sottolineare che il modello di organizzazione orizzontale adottato non è un modello olocratico, in cui domina l’autoorganizzazione del gruppo, né uno di self-management. Non si tratta di una scelta ideologica ma di una semplice opzione pragmatica. L’esperienza dell’Ordine durante il Covid e in occasione dell’implementazione dello smart working ha fatto sì che l’ente si avvicinasse naturalmente al modello, confermandone la sua idoneità. Non è inadatto inoltre alla natura pubblica dell’Ordine.