Mondo assicurativo. Calamità naturali e mutualizzazione del rischio
Le imprese avranno presto l’obbligo di sottoscrivere una polizza contro le catnat (catastrofi naturali). E le Compagnie dovranno offrire soluzioni adeguate per la copertura del rischio. ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) sta lavorando a un progetto che si basa sulla mutualizzazione del rischio, che garantirebbe vantaggi per le imprese e le Compagnie. Oggi, secondo i dati ANIA, solo il 4% delle PMI è assicurato per i danni da terremoti e alluvioni. E il rischio climatico avrà, per il 71,2% delle 53 assicurazioni che lo contemplano nelle loro polizze, un impatto medio/alto nei prossimi anni. D’altra parte, secondo uno studio di Swiss Re, i danni nel 2023 coperti da assicurazione sono stati oltre 6 miliardi di euro (fonte WIT news).
Le calamità naturali in Italia
L’aumento del rischio di calamità naturali in Italia è un tema di crescente preoccupazione, dato il costante incremento di eventi estremi legati ai cambiamenti climatici e alle caratteristiche geologiche del Paese.
L’Italia è particolarmente vulnerabile a vari tipi di calamità naturali, come i terremoti: abbiamo una lunga storia di terremoti devastanti. L’Appennino e le regioni meridionali sono particolarmente esposte, ma tutte le aree italiane sono a rischio.
Alluvioni e frane sono diventate ultimamente il problema maggiore. Il territorio italiano, con la sua geografia variegata e un clima soggetto a forti precipitazioni, paga lo scotto di un’urbanizzazione non pianificata e dell’abbandono delle aree rurali. Anche se meno comuni in passato, eventi meteorologici estremi come trombe d’aria, cicloni mediterranei e tempeste stanno diventando più frequenti e intensi.
Incendi dolosi o spontanei distruggono gran parte del territorio boschivo e spesso toccano pericolosamente i confini delle aree urbane.
Fattori che contribuiscono all’aumento del rischio
L’innalzamento delle temperature globali sta intensificando fenomeni come precipitazioni estreme e siccità prolungate, rendendo più frequenti gli eventi estremi. La costruzione in aree a rischio, spesso senza le adeguate misure di sicurezza, aumenta la vulnerabilità del territorio italiano, specialmente nelle zone costiere e montane. La deforestazione, l’abbandono dell’agricoltura in alcune aree e la gestione inefficace del suolo contribuiscono a fenomeni di dissesto idrogeologico.
Il progetto di ANIA
Il progetto di ANIA che si basa sulla mutualizzazione del rischio riguarda l’introduzione di strumenti collettivi per la gestione dei rischi che coinvolgono grandi comunità o settori di attività. La mutualizzazione del rischio implica la condivisione del rischio tra un gruppo di individui o imprese, in modo che l’impatto di un singolo evento dannoso sia distribuito su tutti i partecipanti, riducendo così il carico per il singolo.
Un esempio recente di iniziativa dell’ANIA su questo fronte riguarda il Fondo per le calamità naturali. Questo fondo prevede che le compagnie assicurative contribuiscano in maniera congiunta a coprire i danni causati da eventi catastrofici come terremoti, alluvioni o altri disastri naturali, che sono difficilmente prevedibili e gestibili con le tradizionali polizze assicurative.
Altri progetti possono riguardare l’assicurazione sanitaria integrativa o i fondi pensione, che si basano anch’essi sul principio della mutualità: tutti i partecipanti contribuiscono con i propri premi assicurativi e i fondi vengono utilizzati per coprire le necessità di chi ha bisogno, riducendo l’esposizione individuale ai rischi.
In sintesi, ANIA sta promuovendo progetti che incoraggiano una copertura collettiva e solidale dei rischi, ottimizzando l’efficienza del sistema assicurativo e riducendo le perdite individuali grazie alla condivisione del rischio tra i partecipanti.