Pratiche ingannevoli diffuse su siti Web e app. Nuova indagine dell’OCSE
Nove consumatori su dieci sono stati colpiti da “modelli commerciali oscuri“, pratiche commerciali non sempre trasparenti o chiaramente comunicate, che sfruttano la mancanza di informazioni, confusione o vulnerabilità del consumatore per ottenere guadagni. Queste pratiche possono essere eticamente discutibili e si trovano comunemente nel mondo della tecnologia, del marketing e dell’e-commerce.
I Dark Patterns (schemi ingannevoli) sono interfacce o design digitali che inducono gli utenti a fare scelte involontarie, come l’iscrizione a servizi non desiderati, rendendo difficile la disdetta o il rifiuto di opzioni a pagamento. Spesso si tratta di servizi di prova gratuiti, in cui l’utente è portato a iscriversi a un servizio, ma non viene chiaramente informato che alla scadenza del periodo di prova verranno applicati costi automatici. Ma è anche poco corretto offrire un servizio gratuito con funzioni molto limitate, dove l’utente viene progressivamente spinto a pagare per avere accesso a funzionalità essenziali.
Altri aspetti riguardano la raccolta e l’uso di dati personali senza un consenso esplicito e trasparente, con lo scopo di manipolare il comportamento del consumatore, solitamente attraverso pubblicità mirata. Come anche le Vendite piramidali o schemi Ponzi, che si basano sull’acquisizione di nuovi membri anziché sulla vendita reale di un prodotto o servizio, creando una struttura insostenibile e ingannevole.
Una nuova indagine dell’OCSE
Queste pratiche ingannevoli sono diffuse su siti Web e app, e pongono rischi significativi per i consumatori in tutto il mondo. I risultati fanno parte di una nuova indagine dell’OCSE condotta con oltre 35.000 intervistati in 20 paesi. Sono stati presentati durante la riunione ministeriale sulla politica dei consumatori dell’OCSE dell’8 e 9 ottobre, dove i ministri hanno adottato una dichiarazione che si impegna a proteggere e rafforzare ulteriormente i consumatori nelle transizioni digitali e verdi. La Dichiarazione sottolinea la necessità di agire contro i danni attuali ed emergenti che i consumatori affrontano online, incoraggia le aziende ad adottare pratiche eque e impegna i governi a proteggere tutti i consumatori. Pone l’accento su coloro che potrebbero essere particolarmente vulnerabili, come i bambini, i consumatori più anziani e gli utenti Internet poco frequenti.
Inoltre, la Dichiarazione chiede un aggiornamento della Raccomandazione OCSE sulla protezione dei consumatori nell’e-commerce per affrontare meglio i rischi e i danni in evoluzione nella transizione digitale. “Con una spesa al consumo che rappresenta in media circa il 60% del PIL nei paesi OCSE, le politiche per i consumatori hanno un ruolo importante da svolgere nel contribuire a mercati ben funzionanti, aperti e competitivi, proteggendo i consumatori da pratiche commerciali ingannevoli, ingiuste e fraudolente e da prodotti non sicuri, promuovendo decisioni informate e fiducia dei consumatori e garantendo parità di condizioni per le aziende, assicurando una concorrenza leale basata su qualità, prezzo e innovazione“, ha affermato il Segretario generale dell’OCSE Mathias Cormann. “L’odierna riunione ministeriale ha discusso di come i decisori politici possano garantire che le politiche per i consumatori aiutino le persone a orientarsi in questi nuovi prodotti, servizi e opzioni digitali ed ecologici, adattandosi ai nuovi rischi legati alla tecnologia, continuando a dare priorità alla sicurezza dei consumatori e assicurando che le politiche per i consumatori siano ben coordinate con altre aree pertinenti, come le politiche sulla concorrenza, digitali e ambientali”. L’OCSE ha anche annunciato il lancio del Global Forum on Consumer Policy. Questo nuovo forum riunirà decisori politici, accademici, società civile, aziende ed esperti in una rete inclusiva per collaborare su questioni relative ai consumatori, economia comportamentale, tendenze tecnologiche e ricerche emergenti sulle politiche dei consumatori. I partecipanti hanno anche affrontato i modi per proteggere e responsabilizzare i consumatori nel prendere decisioni di consumo sostenibili e affrontare i nuovi rischi per la sicurezza dei prodotti di consumo. Una parte della discussione è stata l’uso sicuro e responsabile delle batterie agli ioni di litio. Con un numero crescente di incidenti di sicurezza che coinvolgono queste batterie, l’OCSE e i suoi membri stanno lanciando una campagna di sensibilizzazione sul loro uso sicuro e responsabile. Si prevede che il mercato globale delle batterie agli ioni di litio raggiungerà i 307,8 miliardi di dollari entro il 2032, rispetto ai 59,8 miliardi di dollari del 2022, sottolineando l’urgenza di questi sforzi.