Outlook per l’oro al 4° trimestre del 2025: as good as gold

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Nel 2024 l’oro è stato il metallo con la performance migliore, superando tutti gli altri metalli preziosi e di base con un guadagno notevole (27%) e, nel 2025, è già partito alla grande.

Ha toccato un nuovo massimo alla fine di ottobre 2024, raggiungendo i 2.777,8 USD/oncia (prezzo LBMA PM del 30 ottobre 2024), e a gennaio 2025 è arrivato a un soffio da quel livello. Sebbene non abbia ancora raggiunto il massimo storico corretto per l’inflazione del 1980 , il divario si è ridotto in modo significativo fino a raggiungere appena il 22%, ovvero il livello più prossimo degli ultimi 40 anni.

Quest’impressionante performance è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui l’incertezza economica, le preoccupazioni per l’inflazione e le politiche delle banche centrali, che hanno alimentato la sua domanda come bene rifugio. Con questo slancio, il 2025 sarà un altro anno da record per l’oro?

Nonostante i venti contrari posti dai mercati obbligazionari e dalla forza del dollaro, all’inizio del 2025 l’oro ha registrato un’impennata significativa. Il metallo prezioso sembra trarre forza dall’aumento dell’incertezza geopolitica ed economica. Con la nuova amministrazione alla Casa Bianca negli Stati Uniti, lo status quo globale è cambiato, rafforzando il ruolo dell’oro come bene rifugio in tempi di instabilità.

Nel quadro del modello di WisdomTree, durante l’ultimo anno il posizionamento speculativo (la nostra misura del sentiment verso l’oro) si è rivelato il principale catalizzatore dei prezzi del metallo giallo. Tra agosto e ottobre 2024, l’allentamento dei rendimenti obbligazionari e il deprezzamento del dollaro hanno sostenuto l’oro. Tuttavia, a novembre 2024 questi venti di coda si sono trasformati in venti contrari, complicandone ulteriormente la traiettoria.

Il nostro modello indica che il fair value dell’oro alla fine di gennaio 2025 sarebbe stato di circa 2.370 USD/oncia, con un guadagno del 15% su base annua (y-o-y). Tuttavia, i prezzi dell’oro sono aumentati di quasi il 33% a/a, raggiungendo i 2.740 USD/oncia, ovvero una cifra ben al di sopra di tale fair value. Questo fa pensare che potremmo potenzialmente assistere a un ribasso. Il maggior vigore dell’oro potrebbe essere dovuto a un sentiment forte nei confronti dell’asset, che non viene colto appieno dall’indicatore relativo al posizionamento speculativo.

Le nuove dinamiche geopolitiche, con posizioni che potrebbero mutare bruscamente in seguito all’insediamento di Donald Trump alla presidenza, determina un aumento dei rischi geopolitici. Trump ha minacciato il presidente russo Putin di implementare un’altra serie di sanzioni e si prevede che quelle contro l’Iran saranno applicate in modo rigoroso. Nella prima settimana del suo mandato, Trump ha adottato un atteggiamento conflittuale nei confronti di diversi paesi, tra cui Danimarca (Groenlandia), Colombia, Canada, Messico e Cina. Sebbene molti considerino le sue azioni come una manovra strategica, non si può ignorare il rischio che la minaccia si trasformi in una vera e propria guerra commerciale.

Molti analisti hanno attribuito i rally dell’oro di quest’anno alla notevole attività di acquisto delle banche centrali. Secondo il World Gold Council e Metals Focus, la prima metà del 2024 ha visto gli acquisti di oro più elevati mai registrati in un primo semestre. Tuttavia, questi sono notevolmente rallentati nel terzo trimestre del 2024 e potrebbero aver subito un ulteriore decelerazione nel quarto trimestre dell’anno (attendiamo le previsioni del World Gold Council e di Metals Focus, ma i dati IFS dell’FMI indicano un rallentamento).

La Cina, il più grande acquirente di oro nel 2023, ha sospeso i suoi acquisti tra maggio e ottobre 2024. È possibile che l’abbia fatto per evitare di far lievitare ulteriormente i prezzi. Nonostante i minori acquisti della Banca popolare della Cina (PBoC), l’oro ha comunque toccato diversi nuovi massimi nel corso dell’anno. Con meno del 6% delle sue riserve in valuta estera detenute in oro, l’allocazione della Cina rimane relativamente bassa rispetto ad altre superpotenze economiche. Pertanto, si prevede che negli anni a venire il Paese continuerà ad acquistare oro in volumi significativi.

Prospettive per l’oro utilizzando il modello di previsione di WisdomTree

Utilizzando il modello interno sull’oro di WisdomTree, possiamo produrre previsioni compatibili con diversi scenari macroeconomici. Notiamo che, al momento, le valutazioni sull’economia sono particolarmente variegate e il consenso del mercato cambia rapidamente. Sembra che i mercati stiano effettuando un repricing del ritmo e dell’entità dei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed, ovvero meno tagli e più distanti).

Consenso

Il nostro scenario di consenso tiene conto della media dei pareri del Bloomberg Survey of Professional Economists sull’inflazione, sul dollaro USA e sulle previsioni relative ai rendimenti dei titoli di Stato, ipotizzando che inizialmente l’inflazione scenda, ma che torni a salire con valori di fine anno superiori all’obiettivo, che il dollaro subisca un lieve deprezzamento e che i rendimenti obbligazionari registrino una leggera flessione. Il consenso si basa sul fatto che i tassi sui Fed fund scenderanno al 4,00% entro la fine dell’anno, rispetto al 4,50% di gennaio 2025.

In assenza di una previsione di consenso sul sentiment nei confronti dell’oro, riduciamo il numero di posizioni speculative a 200.000, rispetto alle oltre 300.000 del momento in cui il presente Outlook è stato redatto (gennaio 2025). Visti i rischi geopolitici menzionati in precedenza, il posizionamento superiore alla media sembra appropriato. L’oro è un bene molto ricercato nei periodi di tensione economica, finanziaria e geopolitica, quindi tali fattori potrebbero far migliorare ulteriormente il sentiment nei confronti del metallo.

Nello scenario di consenso, l’oro raggiunge i 3.070 USD/oncia entro il quarto trimestre del 2025, ovvero una cifra nettamente al di sopra del massimo di ottobre 2024. Tuttavia, prima di toccare tale vetta, i prezzi potrebbero in parte attenuarsi nei prossimi mesi.

Scenario Rialzista

In questo scenario, l’inflazione rimane ferma a un livello più alto, forse a causa di shock commerciali o legati a specifiche materie prime. La Federal Reserve continua comunque il suo ciclo di tagli, forse sotto la pressione di una nuova amministrazione negli Stati Uniti. Nel frattempo, una combinazione di notevoli rischi geopolitici e timori di errori politici mantiene alto il sentiment nei confronti dell’oro (espresso dal posizionamento speculativo).

In questo scenario, l’oro potrebbe raggiungere i 3.450 USD/oncia entro il terzo trimestre del 2025.

Scenario Ribassista

Questo scenario implica un’ulteriore rivalutazione della politica della Fed, con la banca centrale che non effettuerà ulteriori tagli dei tassi. Le politiche adottate dalla nuova amministrazione statunitense potrebbero essere considerate inflazionistiche dalla Fed (pur rivelandosi alla fine disinflazionistiche). Nello scenario ribassista, i rendimenti obbligazionari salgono ulteriormente, raggiungendo il 5,60%. Con le altre banche centrali del mondo che continuano a tagliare, il dollaro USA si apprezza. A rafforzarlo contribuiscono inoltre i nuovi dazi implementati. Anche in questo scenario riduciamo il posizionamento speculativo netto, partendo dal presupposto che alcune guerre potrebbero finire (anche se i rischi geopolitici derivanti dalle politiche commerciali potrebbero rimanere latenti in sottofondo).

Quindi, alla fine del quarto trimestre del 2025 l’oro precipita a 2.300 USD/oncia.