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Accelerazione del factoring nel 2015: più 6% il volume d’affari del primo semestre

 

I dati Assifact sull’andamento del settore

Ulteriore crescita dopo il +2,8% del 2014. Ottimismo per fine anno. In aumento anche i crediti in essere e le erogazioni di anticipi. Il presidente di Assifact Rony Hamaui: “Aggiornare la normativa sulla cessione dei crediti a vantaggio delle imprese”

Il mercato del factoring ha mantenuto costante il proprio impegno di sostegno alle imprese anche nel 2015, accompagnando con una spinta positiva i primi segni di attenuazione della crisi finanziaria ed economica. Dopo un esercizio 2014 all’insegna della crescita dei volumi di crediti acquistati (177,5 miliardi di euro, +2,81% rispetto all’anno precedente), il primo semestre dell’anno in corso ha più che confermato l’andamento positivo con un’accelerazione della crescita: secondo le rilevazioni di Assifact, l’Associazione italiana per il factoring che riunisce gli operatori del settore, il turnover cumulativo al 30 giugno risulta infatti pari a 91,2 miliardi di euro, con un incremento del 6,12% rispetto allo stesso periodo del 2014. Per il primo semestre 2015 è positiva anche la variazione, sempre rispetto al 30 giugno 2014, dei crediti in essere (+2,85%) e degli anticipi e corrispettivi erogati alle imprese (+6,43%).

L’industria italiana del factoring esprime ottimismo anche in relazione all’andamento atteso per l’intero anno 2015, con una previsione media di crescita del settore positiva e pari, secondo l’ultima indagine svolta da Assifact presso gli operatori del settore nel mese di luglio 2015, a +3,51% in termini di turnover e +1,95% in termini di outstanding.

La performance dell’industria italiana del factoring appare particolarmente significativa se confrontata con la variazione ancora negativa registrata dall’andamento dei prestiti del settore bancario alle imprese (-1,9% a fine maggio 2015).

Il giro d’affari del factoring italiano vale quasi l’11% del Pil. In termini di volumi l’Italia rappresenta circa l’8% del mercato mondiale del factoring e quasi il 13% del mercato europeo. “Il settore – afferma il presidente di Assifact Rony Hamaui – è chiamato ad impegnarsi, come già avvenuto in passato in occasione di mutamenti di rilievo del contesto economico e finanziario di riferimento, nello sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni finanziarie adeguate alla domanda attuale e soprattutto potenziale, nella riduzione della distanza tra le attese delle imprese stesse e i comportamenti della pubblica amministrazione e del sistema bancario, nel supporto all’internazionalizzazione dell’economia italiana”.

“Con l’obiettivo di attualizzare, semplificare e chiarire il contesto regolamentare di riferimento per l’attività di factoring e l’attività d’impresa – sottolinea Hamaui – l’Associazione svolge con continuità e rilevante impegno anche attività di monitoraggio dell’evoluzione normativa e di formulazione di proposte di revisione delle disposizioni. Grande attenzione è rivolta anche alla corretta ed omogenea applicazione da parte degli operatori del settore delle normative e delle buone pratiche del factoring. In questa direzione si muovono i lavori di approfondimento delle Commissioni tecniche, i servizi offerti agli associati e lo sviluppo di nuove iniziative di comunicazione e formazione”.

Per agevolare l’attività e l’accesso al credito da parte delle imprese, l’industria italiana del factoring propone in particolare un’evoluzione della normativa sulla cessione dei crediti d’impresa (Legge 52/91) con riguardo al profilo della revocatoria, che consenta agli operatori di offrire il proprio supporto proprio alle imprese che presentano tensioni e difficoltà finanziarie. “Il superamento del rischio di incorrere nella revocatoria conseguente al fallimento del cedente nel periodo sospetto – osserva il Presidente di Assifact – è un intervento che il settore ritiene fondamentale e che conduce ad un avvicinamento della normativa italiana alle best practices adottate a livello europeo e internazionale. I vantaggi per le imprese sarebbero significativi e valutabili in termini di tempistica, quantità e costi del credito”.


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