Ecofin: trovato accordo sul “tax ruling”

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Gli stati membri dovranno scambiarsi informazioni sugli accordi fiscali fatti con le aziende. Obiettivo: evitare l’elusione legata al trasferimento di profitti da una filiale all’altra in paesi diversi

L’Ecofin, il vertice che riunisce i ministeri economici e finanziari dell’Unione europea, ha annunciato di aver raggiunto un accordo sullo scambio automatico di informazioni sul “tax ruling”, ovvero sugli accordi realizzati da ciascuno stato membro con le imprese, e sulle condizioni che queste devono rispettare per trasferire beni e servizi all’interno dello stesso gruppo. L’obiettivo è evitare che, attraverso il trasferimento di profitti da una filiale all’altra in paesi diversi, le aziende ottengano benefici fiscali eludendo le imposte in uno o nell’altro stato.

L’accordo politico è stato reso possibile grazie ad alcuni compromessi. In particolare sono stati adottati emendamenti che prevedono l’esenzione per le piccole e medie imprese (con un fatturato inferiore ai 40 milioni di euro), a accezione di quelle che si occupano di investimenti e attività finanziarie.

Gli Stati che ricevono le informazioni potranno anche chiedere approfondimenti.

La Commissione creerà una “directory” unica, nella quelle verranno conservate le informazioni, in modo che siano accessibili a tutti gli stati: quando uno stato stringerà un accordo con un’impresa, anche gli altri stati interessati saranno informati e potranno valutare l’impatto sulle loro finanze.

Le nuove norme entreranno in vigore il primo gennaio 2017, e saranno retroattive di cinque anni. Questo, ha spiegato il ministro italiano dell’Economia Pier Carlo Padoan consentirà di andare “indietro nel tempo per recuperare i tax rulings e allargare la platea oggetto dello scambio di informazioni”.

L’accordo, sottolinea Padoan, pone “le basi per un forte recupero di evasione, di lotta all’elusione”, e si compie “un ulteriore passo avanti per la trasparenza in Europa”.