Inpgi: il rosso è a 106 milioni

di Walter Quattrocchi -

Approvato il bilancio di assestamento, con un utile di 22 milioni ma un forte disavanzo tra le entrate contributive e le uscite per prestazioni

Il Consiglio generale dell’Inpgi ha approvato il bilancio di previsione 2016 e chiuso i conti del 2015, con un assestamento del bilancio che riporta un utile di 22 milioni di euro, ma un disavanzo tra entrate contributive e uscite per prestazioni di 106 milioni di euro.

Questo in sintesi la correzione dei conti del 2015 approvata dal parlamentino della cassa dei giornalisti, sulla scorta della situazione dei residui attivi e passivi accertata.

I conti sono peggiori delle previsioni: meno 7 milioni di euro di ricavi, più 8,5 milioni di euro di costi per quanto riguarda la sola spesa previdenziale.
E questo fa salire il rosso dai 90,7 milioni di euro previsti ai definitivi 106 milioni di euro, con un rapporto tra prestazioni ed entrate che tocca quota 133 per cento.

I proventi derivanti dalla costituzione del Fondo immobiliare chiuso ‘Inpgi – Giovanni Amendola’, in cui si sta progressivamente trasferendo l’intero patrimonio immobiliare dell’ente (stimati in circa 90 milioni nel 2015), uniti ai risultati della gestione mobiliare dei titoli, che si stimano in circa 58 milioni realizzati a bilancio, consentono di chiudere il bilancio di assestamento 2015 in utile di 22 milioni di euro.

I segnali prospettici contenuti nel bilancio di previsione 2016 sono meno negativi grazie alla riforma già approvata dal Cda dell’Inpgi e in attesa di validazione da parte dei ministeri vigilanti.

Si prevede nella prospettiva del 2018 una crescita notevole delle entrate previdenziali totali e una riduzione del rapporto prestazioni/entrate a 115,85 per cento.

Nel frattempo però l’ente è costretto a smobilizzare il patrimonio mobiliare, perché manca la liquidità necessaria a pagare le pensioni o l’anticipo della ex fissa ai giornalisti.

Si prevede infatti che l’effetto negativo si evidenzierà nel 2016, con il calo dei proventi della gestione mobiliare dagli 85 milioni di euro del 2015 ai 29 milioni di euro.

Relativamente ai bilanci della Gestione separata si evidenzia una costante crescita del numero di iscritti, ma restano i dubbi sulla adeguatezza delle prestazioni future da erogare sulla base della media modesta dei redditi denunciati.

Il Consiglio generale ha inoltre deliberato in favore della riduzione, nella misura del 10%, dei compensi degli Organi di amministrazione e controllo dell’Istituto, accogliendo la proposta formulata dal Consiglio di amministrazione il 27 luglio scorso.