Petrolio, prezzi in risalita solo nel 2020

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Lo stima l’International Energy Agency: le quotazioni del greggio recupereranno quota 80 dollari non prima di cinque anni. In calo gli investimenti

Il recupero delle quotazioni del petrolio sarà lento e i prezzi non raggiungeranno gli 80 dollari al barile prima del 2020.
Lo prevede l’International Energy Agency (Iea) nell’ultimo Outlook sull’Energia mondiale.
L’ente basato a Parigi spiega che a causare la lentezza della risalita delle quotazioni del greggio sono principalmente il calo di domanda e investimenti e l’uso sempre più intensivo di fonti energetiche alternative.
Dopo il 2020, sempre secondo l’agenzia, vedremo aumenti di prezzo molto moderati.

Quanto all’andamento della domanda, l’Iea dice che
dovrebbe crescere di 900mila barili al giorno l’anno nei prossimi anni, arrivando a 103,5 milioni di barili al giorno entro il 2020 rispetto ai 94,5 del 2015.
A far da traino saranno soprattutto i Paesi emergenti, mentre Stati Uniti, Unione Europea e Giappone saranno le economie avanzate a soffrire il maggior calo della domanda, che sarà di circa 10 milioni di barili annui entro il 2040.

Al capitolo investimenti, l’Iea stima che quest’anno registreranno complessivamente un calo del 20% in scia al crollo delle quotazioni legato soprattutto alla decisione dell’Opec di non tagliare la produzione.

L’agenzia, infine, sottolinea che questo scenario è stato delineato sulla base delle previsioni economiche globali ritenute più probabili. Se l’economia mondiale dovesse registrare una performance peggiore di quanto stimato, l’Opec decidesse di aumentare la produzione più delle attese e la produzione di shale negli Stati Uniti dovesse dimostrarsi particolarmente resistente (l’IEA crede che lo scisto USA dovrebbe raggiungere il picco nel 2020 per poi cominciare a scendere), i prezzi del greggio potrebbero rimanere attorno ai 50 dollari al barile per tutta la decade.