Se i fattori Esg entrano nel merito di credito

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La proposta di Altis: inserire le performance ambientali, sociali e di governance nella valutazione del rischio delle imprese da parte delle banche

Integrare i criteri Esg – ambientali, sociali e do governance – nella valutazione del merito creditizio delle imprese da parte delle banche: è la proposta del tavolo di lavoro realizzato da Altis – Alta scuola impresa e società dell’Università Cattolica di Milano, in collaborazione con Doge, dell’Università di Genova e Waste Italia (già Kinexia). Il progetto, ha coinvolto otto aziende quotate (Acea, Generali, Fiera Milano, Iren, Isagro, Italcementi e Snam) e tre banche (Popolare di Milano, Ubi Banca e Intesa Sanpaolo), è stato presentato oggi a Milano.

Prima di concedere un finanziamento, le banche valutano il profilo di rischio del richiedente, la probabilità cioè che questi si renda inadempiente. Ciò vale in particolare per la cosiddetta “PD”, la possibilità di default dell’impresa che richiede un prestito.

“Le performance Esg di un’impresa”, sostengono gli autori della ricerca, “possono andare a incidere sulla PD, poiché sono espressione del modo con cui un’azienda affronta i rischi legati al proprio impatto. Migliori performance Esg significano minor rischio di incorrere in eventi che (…) possono incidere negativamente sulla corretta operatività dell’azienda, sulla sua capacità di produrre reddito e quindi in ultima istanza anche sull’affidabilità nel rispondere ai propri creditori”.

La proposta del tavolo di lavoro, è di promuovere l’introduzione di un set di indicatori legati alle performance Esg nelle valutazioni del merito di credito che le banche effettuano attualmente sulla base di indicatori economico-finanziari.

In particolare il tavolo di lavoro ha individuato 14 specifici indicatori in sei aree:
– salute e sicurezza
– governance e comunicazione
– impatto ambientale
– legalità
– compliance
– certificazioni
– fornitori.

La definizione di questo set di indicatori, facilmente applicabili a imprese operanti in settori diversi, oggettivamente misurabili e facili da monitorare da parte delle aziende, può rappresentare un utile strumento per valutare il rischio potenziale di un’impresa.