Nella classifica di RobecoSam, Terna è sul podio, ma l’Italia va indietro

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Soltanto 11 le imprese tricolori presenti nel Sustainability Yearbook della società di analisi, che le maggiori imprese mondiali

Peggiora la performance delle imprese italiane nel Sustainability Yearbook di RobecoSam, società leader nell’analisi dell’investimento sostenibile. Tra gli 864 grandi gruppi di tutto il mondo analizzati, soltanto 11 sono italiani, e uno solo, Terna, merita la medaglia d’oro. Nella precedente edizione al made in Italy era andata decisamente meglio, con 13 società presenti e quattro medaglie d’oro.

Quella di RobecoSam è una delle indagini più ampie, a livello mondiale, per valutare le imprese in base alla loro capacità di coniugare la redditività economico-finanziaria con il rispetto di standard di responsabilità sociale e ambientale. Il suo rapporto annuale è un punto di riferimento per gli investitori, sebbene la metodologia adottata, che include un alto numero di settori produttivi, finisca per comprendere anche industrie normalmente escluse dagli investimenti “Sri” (socialmente responsabili), come quella del tabacco o gli armamenti.

Per quanto riguarda l’Italia, Terna è l’unica a meritare, oltre alla medaglia d’oro (che è attribuita all’1% delle società di ogni settore che ottengono il punteggio più elevato) il titolo di industry leader, avendo ottenuto il punteggio più alto a livello mondiale fra le imprese del suo comparto (utilities elettriche).

Quattro sono le aziende italiane premiate con l’argento, Enel, Pirelli, Snam e Telecom Italia, e tre i bronzi, Atlantia, Finmeccania e Intesa Sanpaolo. Completano la squadra Italcementi e UniCredit.

Gli Stati uniti sono ovviamente il paese con il maggior numero di leaders: 75 (uno in meno rispetto all’anno scorso) tra cui dieci medaglie d’oro. Segue il Giappone con 48 società, ben nove in più rispetto alla precedente classifica.

Tra i paesi europei, svetta il Regno Unito, con 47 leaders, seguito dalla Germania (36) e dalla Francia (26).