Tutela degli investimenti: slitta di un anno la Mifid 2

di Rosaria Barrile -

Gli Stati membri, che sono tenuti a recepire la direttiva, appplicheranno le misure relative agli strumenti finanziari non quotati a partire dal 3 gennaio 2018

Rinviata di un anno l’entrata in vigore della Mifid 2, la normativa a tutela dei risparmiatori in materia di investimenti che dovrebbe estendere l’ambito di applicazione della Mifid 1 agli strumenti finanziari non regolamentati.

La Commissione Europea ha pubblicato una proposta di direttiva e una proposta di regolamento per posticipare di un anno l’applicazione della direttiva 2014/65/Ue (Mifid 2) e del regolamento Ue n. 600/2014 relativi ai mercati degli strumenti finanziari (Mifir).

“La proroga del termine è strettamente limitata a quanto necessario per consentire di finalizzare i lavori tecnici di attuazione”, spiega Bruxelles in una nota.

La Commissione ha precisato che la richiesta di rinvio è strettamente legata ai tempi di implementazione e definitiva entrata in vigore della normativa, ma non a quelli di recepimento. Pertanto, gli stati membri della Ue sono ancora tenuti ad adottare e pubblicare, entro il 3 luglio 2016, le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per recepire la Mifid 2.

L’applicazione invece scatterà dal 3 gennaio 2018, invece che dal 3 gennaio 2017.

Lo slittamento era nell’aria da tempo: era già stato suggerito a fine novembre del 2015, per garantire un ulteriore periodo di tempo ai regolatori, alle attività competenti e agli operatori di mercato per l’adeguamento alla nuova normativa in materia di mercati degli strumenti finanziari.

Negativo il giudizio delle associazioni dei consumatori, tanto più che la Mifid 2 ha il compito di disciplinare anche operazioni particolari e ad alto rischio come quelle “over the counter” (fuori dei mercati regolamentati) e quelle relative alle materie prime.

“Alla luce del parziale successo della direttiva Mifid 1 e dei miglioramenti apportati nella Mifid 2, non condividiamo la proposta di rinvio della Commissione europea”, sottolinea Pietro Giordano, presidente di Adiconsum interpellato ieri da alcuni quotidiani nazionali. “A parere di Adiconsum, infatti, il rinvio non consente una maggiore tutela né dei risparmiatori né degli investitori finanziari. Rinviare quanto previsto dalla Mifid 2, soprattutto alla luce delle difficoltà che si stanno registrando sul fronte della tutela dei risparmiatori e delle sofferenze delle banche, non aiuterà il superamento di tale momento critico, che invece ha bisogno di regole certe e trasparenti per far ripartire il mercato”.