Milano, festa finita. Il Ftse Mib cede oltre il 4%

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Raffica di sospensioni per i titoli bancari. Tra i peggiori Ubi, Mediobanca e Unicredit. Lo spread risale a 150 punti

La festa in piazza Affari è durata un giorno solo: fin dall’avvio degli scambi, le vendite hanno ricominciato ad abbattersi sul listino milanese, che a metà seduta viaggia con il principale indice, il Ftse Mib, in ribasso del 4,6%.

A pesare una volta di più sono i titoli del comparto bancario, molti dei quali, come Ubi Banca e Popolare Emilia Romagna sono stati sospesi per eccesso di ribasso, con perdite a due cifre. Malissimo anche Mediobanca, Unicredit e Banca Mps, ma di fatto, nel comparto, non si salva nessuno, nemmeno a livello europeo, dopo che la francese Société Générale ha annunciato nel quarto trimestre 2015 un utile inferiore alle attese, a causa dell’accantonamento di ulteriori 400 milioni di euro per coprire i costi dei contenziosi.

Tornando a Milano, tra i 40 titoli del paniere principale soltanto Saipem, reduce dalle sonore batoste delle ultime sedute, in concomitanza con l’aumento di capitale, vede un modestissimo più 0,3%. In negativo si segnalano Unipol e Generali nelle assicurazioni, e poi Cnh e Ferrari, Telecom Italia. 

Tensioni anche sul mercato obbligazionario. Il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund di pari durata è tornato a salire intorno a 150 punti, con i titoli italiani che rendono l’1,67%. In lieve rialzo dai minimi storici anche i rendimenti dei Btp collocati oggi in asta dal Tesoro. 

Banche a parte, viaggiano in rosso tutte le borse europee: Parigi cede il 3,5% circa, mentre Londra e Francoforte si muovono in ribasso di oltre il 2%.

Ancora in calo il prezzo del petrolio, con il Wti che ha toccato un minimo a 26,85 dollari, per poi risalire di poco sopra i 27 dollari. In parallelo aumentano le quotazioni dell’oro, bene rifugio per eccellenza, che sale a 1.215 dollari l’oncia.