Enpap, ex presidente Arcicasa condannato dalla Corte dei Conti

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Dovrà risarcire 11 milioni. La cassa degli psicologi, nel 2011, comprò, per 44,5 milioni, un immobile che poche ore prima era stato pagato 26,5 milioni

L’ex presidente dell’Ente previdenziale degli psicologi, Angelo Arcicasa, è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire 11 milioni di euro all’Istituto.

I giudici contabili del Lazio hanno così quantificato il danno erariale causato dalla compravendita del palazzo di via Stamperia, a Roma, con un esborso finale a carico dell’Ente di 18 milioni di euro in più rispetto al suo valore di mercato.

Per la stessa vicenda è in corso un procedimento penale a carico dell’ex presidente dell’Enpap, Angelo Arcicasa, per truffa aggravata nei confronti dell’Ente e per ostacolo alle attività di vigilanza.

Il fatto
Il 31 gennaio 2011 il Palazzo di via Stamperia, vicino Fontana di Trevi, venne acquistato la mattina a 26,5 milioni di euro e rivenduto la sera agli psicologi per 44,5 milioni di euro.

A condurre le trattative furono Angelo Arcicasa, allora presidente dell’Enpap, e, come venditore, la società Estate Due, amministrata dal senatore Riccardo Conti, che aveva acquistato il palazzo la mattina stessa dalla società Idea Fimit.

Arcicasa non avrebbe solo comprato l’immobile ad un prezzo fuori mercato, caricato da una plusvalenza, ma secondo la Corte dei Conti l’intera operazione sarebbe stata finanziata con il denaro degli psicologi, perché la Estate Due non disponeva del denaro per acquistare il palazzo la mattina, per poi rivenderlo la sera all’Enpap.

L’attuale presidente della Cassa degli psicologi, Felice Damiano Torricelli, ha commentato la sentenza facendo sapere che il nuovo consiglio di amministrazione ha “cambiato tutte le procedure rendendole pienamente tracciabili”, come nel caso del “piano degli investimenti e della composizione del patrimonio”.