Inps, verso un buco da 56 miliardi nel 2023?

di Walter Quattrocchi -

A segnalare il rischio è la commissione di vigilanza sugli enti previdenziali. Ma Boeri rassicura: “il 99% del bilancio è costituito da prestazioni garantite da leggi statali”

L’Inps rischia un buco da 56 miliardi di euro nel 2023. A segnalarlo è la commissione di Vigilanza sugli enti previdenziali, nella relazione presentata al presidente dell’istituto, Tito Boeri.

“Nessun allarme sulla tenuta del sistema, ma serve un quadro più chiaro sull’esigibilità di quei 140 miliardi iscritti a bilancio, di cui 90 rappresentano un’area grigia di incerta riscossione”, spiega Roberto Morassut (Pd), relatore del dossier.

Boeri tuttavia rassicura, nonostante un rosso da 11 miliardi previsto nel 2016 e un passivo patrimoniale che, secondo le stime, dovrebbe raggiungere i 56 miliardi nel 2023. “Se i dati possono sembrare allarmanti, lo sono molto meno considerando che il 99% del bilancio è costituito da prestazioni garantite da leggi statali”, spiega l’economista.

I crediti verso l’Istituto sono aumentati per la lunga crisi economica: “prima della crisi lo stock cresceva dello 0,4%, poi nel biennio 2008-09 si è passati all’8% ed ancora più in alto nel 2010 -2011 con l’ingresso dell’Inpdap e dell’Enpals in Inps di cui abbiamo ereditato le posizioni creditorie”, sottolinea Boeri.

Anche il patrimonio immobiliare dell’Inps è finito sotto i riflettori della commissione. Si tratta di un patrimonio di 2,5 miliardi di euro, tra immobili residenziali e strumentali, che ora giace su un tavolo tecnico costituito dal ministero delle Finanze, dall’Inps e dalla Ragioneria dello Stato.

Gli immobili dell’istituto avrebbero dovuti essere venduti, come prevedeva il decreto Salva Italia del governo Monti, da Invimit (che fa capo al ministero delle Finanze), ma in seguito il governo ha approvato una norma che imponeva prezzi calmierati per la vendita delle case e ora la valorizzazione del patrimonio immobiliare è di nuovo in standby.