Part time agevolato: tutti i beneficiari

di Walter Quattrocchi -
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Non solo i dipendenti di enti pubblici e di imprese private, ma anche chi lavora per associazioni e studi professionali. Ecco come si presenta la domanda, a partire dal 2 giugno

I dipendenti degli enti pubblici economici come Enel, Ferrovie dello Stato, Eni, prossimi alla pensione di vecchiaia possono ricorrere al part time agevolato insieme alla generalità dei lavoratori dipendenti del settore privato, anche agricoli, a tempo pieno ed indeterminato.

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Inoltre, precisa l’Inps, la tipologia contrattuale del rapporto di lavoro a tempo pieno ed indeterminato deve essere compatibile con la sua trasformazione a tempo parziale, per cui i rapporti di collaborazione a progetto, il lavoro domestico, il lavoro intermittente, il lavoro a domicilio, etc. rimangono esclusi dal beneficio, mentre può rientrare il contratto di somministrazione.

Queste la novità che emergono dalla circolare attuativa Inps sul part time agevolato introdotto dall’ultima legge di Stabilità.

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A partire dal prossimo 2 giugno prossimo, i datori di lavoro potranno presentare all’Inps una domanda di autorizzazione al part-time agevolato attraverso la specifica procedura telematica.

Sono da considerarsi dipendenti del settore privato tutti i dipendenti di datori di lavoro privati anche non imprenditori, e quindi anche i dipendenti di associazioni culturali, politiche e sindacali, associazioni di volontariato e studi professionali.

I lavoratori interessati devono già possedere, al momento della domanda, il requisito contributivo minimo dei 20 anni e maturare quello anagrafico per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018 (per il biennio 2016-2017 il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia nel settore privato è di 66 anni e sette mesi per gli uomini e di 65 anni e sette mesi per le donne, mentre per il 2018 è di 66 anni e sette mesi per ambedue i sessi).

I lavoratori in possesso dei requisiti potranno concordare con il datore di lavoro il passaggio al regime del part time, con una riduzione dell’orario tra il 40% e il 60%, ricevendo dal datore di lavoro ogni mese in busta paga, oltre alla retribuzione per l’orario lavorato, anche una somma esentasse, corrispondente ai contributi previdenziali sulla retribuzione per l’orario non lavorato.

Lo Stato riconoscerà al lavoratore la contribuzione figurativa corrispondente alla prestazione non effettuata.

Il legislatore ha stabilito il limite massimo delle risorse destinate a finanziare il beneficio in 60 milioni di euro per l’anno 2016, 120 milioni di euro per il 2017 e 60 milioni di euro per il 2018.

Il lavoratore deve presentare all’Inps telematicamente la richiesta di certificazione del requisito minimo di contribuzione per il diritto alla pensione di vecchiaia e del perfezionamento entro il 31 dicembre 2018 del requisito anagrafico.

Ottenuta la certificazione, il lavoratore ed il datore di lavoro possono stipulare il contratto di lavoro a tempo parziale agevolato, con effetti dal primo giorno del periodo di paga mensile successivo a quello di accoglimento della domanda.

Il datore di lavoro trasmette il contratto alla competente Direzione territoriale del lavoro, affinché rilasci il provvedimento di autorizzazione entro cinque giorni lavorativi decorrenti dalla ricezione.

Ricevuta l’autorizzazione, ovvero in caso di silenzio-assenso, il datore di lavoro inoltra la domanda all’Inps.