Illusioni e realtà

Nello Mascioni -

Il fintech rivoluziona l’industria del wealth management. Nuove opportunità, ma anche nuove sfide per il mercato

Negli ultimi 24-36 mesi è esploso l’interesse di molti operatori sul ruolo della tecnologia nel mondo della finanza e del wealth management in particolare. Gli investimenti in quella area specifica denominata fintech sono cresciuti rapidamente generando aspettative ma anche illusioni. Personalmente credo da sempre che la tecnologia sia un motore di discontinuità e di crescita nel mondo del wealth management, ma anche che vada inquadrata in uno scenario più ampio per poter delineare dei trend realistici e dei business model sostenibili.

Motori del cambiamento
Possiamo individuare alcune linee evolutive del mercato:

  • Invecchiamento della popolazione, che si riflette sul profilo di rischio della clientela spostando verso atteggiamenti più prudenti.
  • Digitalizzazione della popolazione, che si riflette certamente in una nuova modalità di interrelazione tra la clientela e l’intermediario.
  • Rafforzamento della protezione del risparmiatore attraverso una normativa sempre più stringente in termini di trasparenza, controlli e adempimenti a carico degli operatori: tutto ciò incide sulla capacità di attuare strategie commerciali in termini di mix di prodotti o di pricing.
  • Emanazione di una normativa sempre più stringente in materia di gestione delle crisi bancarie e di solidità che si riflette sulla capacità delle banche di crescere, erogare finanziamenti, essere reddititizie.
  • Sviluppo di operatori digitali nei vari segmenti di business tra i quali quello relativo ai servizi di investimento.
  • Condivisione digitale delle esperienze sociali.

Richiamo Consob
A questi trend si affiancano l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione di prodotti e servizi che hanno un impatto sul wealth management sul fronte dei sistemi di pagamento, lo sviluppo della moneta digitale, i sistemi di controllo del rischio, gli algoritmi per la selezione dei titoli e i sistemi di reportistica. Nella ultima relazione del presidente 57della Consob si legge: “
La sfida che oggi in tutto il mondo i regolatori dei mercati finanziari hanno davanti si chiama fintech, ovvero digitalizzazione e disintermediazione dell’industria finanziaria”.

Il ruolo dei robo advisor
A questo punto possiamo porci due domande: come possono reagire le banche per trovare un punto di convivenza con le innovazioni in atto? Come si svilupperanno i nuovi operatori digitali e quale ruolo avranno i robo-advisor?
Limitando il campo delle riflessioni al wealth management, la riposta delle banche necessita di azioni precise: rafforzamento degli investimenti in digitalizzazione dei servizi e prodotti; rafforzamento degli investimenti in multicanalità per intercettare le diverse esperienze della clientela; accelerazione nella specializzazione e innovazione dei modelli di servizio per cluster di clientela; rafforzamento degli investimenti in capitale umano e knowledge; utilizzo di algoritmi per individuare opportunità di investimento da inviare ai private banker e ai clienti o solamente ai clienti o solo ai private banker affinché li condividano con i clienti.

Vantaggi del digitale
Gli operatori digitali, con riferimento particolare a coloro che competono nel wealth management con una offerta di servizi di investimento attraverso una consulenza a distanza, potranno fare leva su alcuni vantaggi competitivi che presentano rispetto alle banche tradizionali: minori costi di distribuzione e di struttura; fruibilità da parte della clientela senza limiti territoriali (superamento del concetto di spazio e tempo); velocità di interrelazione con la clientela grazie alla multicanalità. Questi vantaggi competitivi consentiranno agli operatori digitali che offrono consulenza sugli investimenti di attaccare le banche tradizionali in modo particolare sui clienti affluent con riferimento alla ricchezza e di presentarsi come punto di riferimento per quei clienti fortemente digitali.
Sarebbe sciocco sottovalutare l’impatto che nel wealth management normativa, tecnologia e demografia stanno avendo.
Il mondo è in rapido cambiamento e non credo che molti operatori di piccola o media dimensione abbiano le capacità di affrontare le nuove sfide. Al tempo stesso non credo che il fintech sia il nuovo Eldorado nel wealth management, quanto un protagonista in termini evolutivi. La sostenibilità economica in un mondo complesso e con margini decrescenti, dove la fiducia dei clienti è volatile, va ricercata puntando su modelli di servizio differenziati e specializzati e non solo sulla riduzione dei costi a carico dei clienti.