Mercati Emergenti: correzioni nel breve ma prospettive ancora buone

Raiffeisen Capital Management -

“Sell in May and go away“? La tendenza al rialzo che persiste sui mercati azionari in generale e su quelli dei paesi emergenti in particolare, almeno quest’anno fa sorgere dei dubbi su questo vecchio detto di borsa.

Ma: se tutti sono convinti che il mercato possa solo salire e sembra quasi impossibile trovare argomenti contrari, questi sono proprio gli ingredienti per la fine di una tendenza al rialzo. E per quanto positivo possa sembrare al momento il sentiment nei confronti dei mercati emergenti (EM), non si può ancora parlare di euforia o di pesanti esagerazioni. Di argomenti che invitano alla prudenza, tuttavia, se ne trovano senza problemi e si fanno anche sentire sui mercati. Insomma, a breve termine esiste sicuramente la possibilità di correzioni, ma la generale tendenza al rialzo delle azioni dei paesi emergenti attualmente non sembra in pericolo. Al contrario, le prospettive di altri aumenti dei corsi nei prossimi trimestri restano ancora buone.

Russia
Gli indici russi dei direttori d’acquisto ad aprile hanno leggermente ceduto rispetto al mese precedente, sono stati comunque ancora in territorio espansivo. La produzione industriale e le vendite al dettaglio sono state superiori alle attese e anche i salari reali hanno registrato un netto rialzo. Contemporaneamente è calata un’altra volta anche l’inflazione. Con il 4,1% p.a. registrato nell’ultimo periodo è già praticamente sul livello obiettivo della banca centrale del 4% circa. Nonostante queste cifre nel complesso positive, il mercato azionario russo ha di nuovo ceduto nettamente rispetto al trend globale. L’indice azionario ha perso oltre il 5% del suo valore, nonostante gran parte dei risultati aziendali siano stati superiori alle attese di mercato e il prezzo del petrolio così come il rublo siano rimasti perlopiù stabili nel corso del mese. Evidentemente, il sentiment, al momento alimentato soprattutto da molti media americani nonché dall’opposizione democratica negli USA, sempre più aggressivo nei confronti della Russia sembra stia avendo effetti sui mercati finanziari. È rivolto evidentemente sia contro la Russia che contro l’amministrazione Trump e allontana ulteriormente l’auspicato miglioramento nei rapporti russo-americani.

Crescita oltre le previsioni per i paesi CE3 – Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria
In tutti e tre i paesi la crescita economica nel primo trimestre è stata superiore alle attese degli analisti. Nella Repubblica Ceca è aumentata dell’1,3% rispetto al trimestre precedente (previsto: 0,7%), in Polonia dell’1% (0,8%) e in Ungheria dell’1,3% (1,2%). Nonostante ciò, le banche centrali dei tre paesi hanno lasciato invariati i tassi guida. La banca centrale ceca ha, tuttavia, rivisto al ribasso le sue previsioni sull’inflazione. Le valute dei tre paesi a maggio si sono apprezzate sia contro il dollaro che contro l’euro.
Il mercato azionario ungherese a maggio è stato il più forte della regione con un rialzo di quasi il 5%. Mentre la Repubblica Ceca ha registrato una leggera perdita (-0,6%), le azioni polacche hanno ceduto leggermente di più (indice WIG20 -4%).