Outlook sul segmento obbligazionario dei mercati emergenti

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L’inflazione positiva e le solide misure di supporto alla liquidità intraprese dalle banche centrali dei mercati sviluppati hanno creato un contesto favorevole per gli asset obbligazionari e per i segmenti di qualità più elevata dell’universo del debito dei mercati emergenti, in particolare quelli correlati ai tassi core. A differenza del 2018, le banche centrali dei mercati emergenti dispongono oggi di una maggiore flessibilità per allentare la politica monetaria. Abbiamo quindi maturato un outlook a medio termine positivo per il credito dei mercati emergenti e per i mercati dei tassi locali, pur ritenendo che potrebbero persistere delle difficoltà per le valute dei mercati emergenti.

Nell’ambito del credito favoriamo i titoli sovrani di qualità più elevata, che dovrebbero continuare a beneficiare del contesto di rendimenti ridotti. In termini generali, ai livelli attuali non riteniamo interessanti le valutazioni dei titoli sovrani high yield, ma ci aspettiamo che l’aumento della dispersione possa creare l’opportunità di generare un alfa significativo per mezzo di una gestione attiva.

I recenti attacchi agli stabilimenti petroliferi in Arabia Saudita hanno determinato un netto rialzo dei prezzi del petrolio che, se dovesse proseguire, potrebbe avere conseguenze differenti per i paesi importatori e per quelli esportatori. Inoltre, i fattori legati ai singoli paesi potrebbero giocare un ruolo importante, indipendentemente dai fattori globali. Ad esempio i prezzi degli asset in sofferenza in Argentina riflettono l’outlook nettamente pessimista del mercato. Sebbene il paese debba affrontare sfide significative nel medio periodo, a nostro avviso gli sviluppi di breve termine potrebbero superare le aspettative del mercato poiché riteniamo che il prossimo governo e il FMI siano fortemente motivati a collaborare e negoziare un nuovo accordo.

Abbiamo altresì individuato alcune opportunità nel segmento delle obbligazioni corporate dei mercati emergenti. Anche se i rischi che gravano sulla crescita globale si sono intensificati, i bilanci delle società dei mercati emergenti sono in linea generale solidi, con una leva inferiore e una liquidità maggiore rispetto alle controparti dei mercati sviluppati. Nel contesto attuale, quindi, non ravvisiamo un significativo rischio di peggioramento degli indicatori del credito.

Di conseguenza, i rendimenti a breve termine deriveranno probabilmente dal carry e dagli eventi idiosincratici a livello di singolo paese e società. Per quanto attiene alle valute dei mercati emergenti, anche se le valutazioni rimangono convenienti, potrebbero persistere delle difficoltà sul piano dei differenziali di crescita tra i mercati emergenti e quelli sviluppati, ed è dunque improbabile che gli afflussi di capitali nei mercati locali possano sostenere un netto apprezzamento valutario.