2020, le banche centrali salveranno la crescita. Anche quella europea (e italiana)

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Nonostante tante incognite, l’economia globale dovrebbe resistere nel 2020, soprattutto grazie alle politiche accomodanti delle banche centrali: è questa la convinzione che accomuna le due affiliate Legg Mason specializzate sul settore obbligazionario, Western Asset (WAM) e Brandywine Global (BG).

Secondo Ken Leech, Chief Investment Officer di Western Asset, sebbene quest’anno i rischi siano aumentati, nel 2020 la crescita globale dovrebbe rivelarsi resiliente, “meno lenta”, si potrebbe dire. A dare fiducia è la forza dei consumi a livello globale e l’enorme entità degli stimoli messi in campo dalle banche centrali dei mercati sviluppati ed emergenti: il peso combinato di queste due forze dovrebbe troncare i rischi al ribasso per la crescita mentre entriamo nell’anno nuovo.

Concorda Anujeet Sareen, Portfolio Manager di Brandywine Global, secondo cui l’azione delle banche centrali dovrebbe riuscire a sostenere l’attività economica globale e spingere verso l’alto gli indici PMI. Il settore manifatturiero emergente, in particolare, rimarrà forte nel 2020, risultando di supporto anche ai mercati sviluppati.

Guardando agli USA, secondo Leech (WAM) il recente rimbalzo della spesa dei consumatori e l’accenno di miglioramento dei dati manifatturieri rappresentano motivi di ottimismo, e non c’è nulla nella politica della Fed o nei tassi di crescita del PIL nominale che faccia pensare a un possibile rialzo dell’inflazione, nel breve-medio termine. Sarà proprio l’andamento dei consumi, aggiunge Sareen (BG), che potrebbe determinare se l’economia USA si risolleverà da un rallentamento di metà ciclo, oppure se andrà verso una recessione che potrebbe diffondersi nel resto del mondo.

Per quanto riguarda l’Eurozona, nonostante ci siano molti rischi al ribasso e alcuni paesi potrebbero essere sull’orlo di una recessione tecnica, secondo Leech (WAM) il mercato è diventato troppo pessimista. La crescita potrebbe infatti segnare un leggero miglioramento nel 2020; l’economia tedesca dovrebbe accelerare e, con il ridursi della confusione politica, è possibile anche un rimbalzo della crescita in Italia. Alcune altre grandi economie dell’eurozona potrebbero effettivamente rallentare, ma il supporto fornito dalle politiche monetarie e fiscali accomodanti dovrebbe permettere loro di crescere ancora.

Questo contesto macro, conclude Leech (WAM), insieme a fondamentali creditizi ragionevolmente solidi, probabilmente continuerà a fornire un forte supporto tecnico per i bond societari. Il mercato IG degli Stati Uniti rimane una destinazione attraente per gli investitori globali, date le sue dimensioni, la liquidità e i rendimenti interessanti rispetto a quelli di Regno Unito, Europa e Giappone. In molti paesi emergenti, inoltre, l’inflazione in calo dà margine alle banche centrali per abbassare i tassi, e rende attraenti i rendimenti reali degli EM.

Sullo sfondo resta però sempre l’incertezza determinata dalla trade war: “L’economia mondiale sta cominciando a risollevarsi leggermente, a causa di una serie di fattori” spiega Sareen (BG). “Tutto sarà comunque nelle mani di Stati Uniti e Cina, che dovranno porre fine a quelle dinamiche di rischio che hanno portato al rallentamento generalizzato a partire dal 2018. Nel 2020 dovremmo vedere passi in avanti credibili verso un accordo commerciale, e politiche adegate da parte della Fed e delle autorità cinesi.”