Sarà davvero l’anno degli emergenti?

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La forza che ha caratterizzato l’inizio del mese, in seguito alla risoluzione della “Fase 1” della guerra commerciale, è stata sostituita da una debolezza in chiusura a causa dallo scoppio del coronavirus a Wuhan e dai timori legati all’impatto di quest’ultimo sulla crescita globale e cinese. Ciononostante, la risposta di Pechino è stata finora rassicurante e solida. Gli asset brasiliani hanno invece registrato una forte performance per la maggior parte di gennaio, anche se hanno segnato un calo verso la fine del mese. In generale, l’entusiasmo, soprattutto tra gli investitori locali, è aumentato. Il passaggio dall’obbligazionario all’azionario, iniziato nel 2019, sembra destinato a proseguire nel 2020, soprattutto perché i tassi di interesse – e quindi i rendimenti del reddito fisso – continuano a diminuire. La relativa mancanza di entusiasmo degli investitori esteri si riflette nella debolezza della valuta ed è principalmente una conseguenza dei timori relativi alle valutazioni, oltre a un tasso di crescita del PIL del 2% che non sembra sufficiente a generare una forte ripresa della crescita degli utili per azione.

WEG ha sorpreso positivamente il mercato, nonostante il limitato flusso di notizie. L’azienda continua a mostrare un approccio proattivo a lungo termine, portando avanti un ricambio generazionale all’interno del management attingendo principalmente dal ricco pool di talenti all’interno dell’azienda, oltre a gettare le basi per l’ampliamento del proprio portafoglio; per esempio, con lo sviluppo di soluzioni nel solare, nella ricarica dei camion elettrici e il recente acquisto di trasformatori a più alta tensione. La società è ben posizionata rispetto agli investimenti in programma e alla ripresa della produzione industriale nel Paese ed è favorita dalla recente debolezza della moneta. I business di buona qualità continuano a distinguersi. Tuttavia, c’è un prezzo per tutto. Come per B3 e Localiza, anche in questo caso una valutazione molto ricca di oltre 40 volte il multiplo prezzo-utile si fa sentire.

Sul fronte ESG, pur continuando a credere nella qualità del franchise, Hangzhou Hikvision non è riuscita ad uscire dai progetti nello Xinjiang entro i tempi previsti dalla nostra iniziativa di engagement. Hengan, la società cinese di prodotti di prima necessità, ha visto una ripresa in seguito all’accordo di “Fase Uno” e il rafforzamento dello yuan. Inoltre, il management ha acquistato azioni, lasciando intendere che la ristrutturazione del canale di distribuzione continua a procedere come previsto.