La risposta della BCE al coronavirus delude i mercati, BTP sotto pressione

-

Anche la Banca Centrale Europa (BCE), in scia alle altre banche centrali del mondo, ha annunciato nuovi stimoli monetari per aiutare l’economia nella gestione dell’epidemia di coronavirus.

L’Eurotower ha annunciato nuove misure di liquidità designate per agire da rete di protezione se il sistema finanziario dovesse affrontare delle difficoltà e anche per sostenere il finanziamento alle piccole e medie imprese.

Questi stimoli sono offerti attraverso nuove misure di long-term refinancing operation (LTRO) e di targeted long-term refinancing operation (TLTRO3).

La Banca Centrale Europea ha anche annunciato un ulteriore pacchetto di acquisto di asset (o quantitative easing) per 120 miliardi di euro, che potrebbe essere utilizzato entro la fine dell’anno.

La reazione dei mercati

Nonostante l’azione della BCE, i mercati non hanno risposto in modo positivo. Il rendimento dei Titoli di Stato italiani è cresciuto (i prezzi sono calati), dato che gli investitori hanno iniziato a vendere le loro posizioni sui mercati obbligazionari europei più vulnerabili.

Riteniamo che i mercati si aspettassero un taglio dei tassi di interesse che la BCE non ha messo sul tavolo.

Le banche non mostrano segnali di stress

Sebbene offrire liquidità addizionale alle banche sia una mossa ragionevole, le banche sono già colme di liquidità e, come citato dalla Presidente Lagarde, non ci sono stati segnali di stress finora nel funzionamento delle banche.

Anche l’ulteriore quantitative easing è utile, tuttavia la BCE non ha modificato i limiti sugli emittenti e il ‘capital key’, il che indica che non potrà focalizzare i 120 miliardi di euro di quantitative easing sui mercati che ne hanno più bisogno, in primis l’Italia.

La necessità di politiche fiscali

L’abbandono del ‘capital key’ avrebbe dato più fiducia al mercato, ma allo stesso tempo avrebbe spinto la BCE sul terreno del finanziamento monetario, che è illegale in base al mandato attuale.

In ultima analisi, il potere della BCE è molto limitato. È arrivato il momento che le politiche fiscali coordinate diventino protagoniste, affinché vengano intraprese le iniziative politiche necessarie per offrire sostegno a famiglie e imprese.