Mercato del petrolio, lo scenario peggiore dagli anni ‘30

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Mentre questo commento viene scritto, il prezzo del petrolio è in calo del 18% dalla chiusura di venerdì a seguito della decisione dell’Arabia Saudita di iniziare una guerra dei prezzi. In termini di choc per la domanda e l’offerta, questo è forse lo scenario peggiore per il mercato del petrolio sin dagli anni Trenta. L’IEA ha dichiarato oggi che vi è già un surplus di circa 3,6 milioni di barili al giorno e noi riteniamo che questo eccesso di offerta possa salire fino a oltre 5 milioni di barili al giorno durante il secondo trimestre.

Conseguenze:

  • Molto negative per i produttori di shale oil negli USA; stimiamo che il loro prezzo di breakeven si attesti fra i $45 e i $50. Il future dicembre 2020 scambia attualmente a $37: questo significa che la maggior parte dei produttori non riuscirà a sopravvivere se il prezzo dovesse mantenersi intorno a questi livelli. Pertanto, vi sono conseguenze molto negative anche per l’High Yield Usa, dato che il settore energia rappresenta circa il 12% dell’asset class.
  • Molto negative, ovviamente, per i break-even d’inflazione,
  • Molto positive per le obbligazioni di Stato dei Paesi del G7: come evidenziato dal calo improvviso dei tassi G7 oggi.

Nel medio termine, possiamo vedere anche alcuni effetti positivi, soprattutto per i Paesi europei che importano la maggior parte del petrolio che consumano.