La lettura della Banca d’Italia della crisi pandemica

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Presentando la Relazione annuale dl bilancio della Banca d’Italia il Governatore ha sottolineato la gravità della crisi epidemiologica sia sulla  salute della popolazione che per la estrema pressione che produce  sui sistemi sanitari e ha rimarcato la ampiezza e la profondità degli impatti sul sistema  economico-finanziario. In vista della delicata trattativa in corso nell’Eurogruppo sul come finanziare le politiche fiscali dei diversi Paesi per sostenere e riavviare l’economia l’intervento di Ignazio Visco è molto utile per ripercorrere come si è mossa e come si sta muovendo la Banca centrale europea nell’ambito della politica monetaria.

Nel 2019, si ricorda, si è mantenuta una visione espansiva al fine di contrastare i rischi al ribasso per l’inflazione derivanti dall’indebolimento delle prospettive dell’attività economica.

Nella riunione di settembre si è ridotto di dieci punti base il tasso di interesse sui depositi overnight delle banche presso l’Eurosistema, portandolo a -0,50 per cento; nello stesso tempo si è deciso di introdurre un sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve, esentando dal pagamento del tasso di interesse negativo e remunerando allo zero per cento un multiplo della liquidità detenuta dalle banche in eccesso rispetto agli obblighi di riserva.

Sempre nel mese di settembre è stata avviata una nuova serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO3), ciascuna con durata di tre anni, da condurre con frequenza trimestrale. Il tasso di interesse, inizialmente pari al tasso medio sulle operazioni di rifinanziamento principali nel corso della durata di ciascuna operazione mirata, attualmente pari allo zero per cento, potrà ridursi sino a raggiungere quello sui depositi overnight (nel mercato interbancario) in ragione del volume dei prestiti netti concessi dalle banche.

Dallo scorso novembre sono ripresi, al ritmo di 20 miliardi al mese, gli acquisti netti di titoli pubblici e privati; essi proseguiranno fino a quando sarà necessario per rafforzare l’impatto accomodante dei tassi di riferimento con l’obiettivo esplicito di terminare poco prima dell’avvio del rialzo dei tassi ufficiali.

Tali acquisti si aggiungono al reinvestimento integrale del capitale rimborsato sui titoli in scadenza; il reinvestimento proseguirà finché sarà necessario mantenere un elevato grado di accomodamento monetario e di liquidità disponibile. Per fronteggiare l’impatto negativo della pandemia in corso nella riunione dello scorso 12 marzo il Consiglio direttivo ha varato poi un ampio pacchetto di misure.

Al fine di sostenere il credito bancario a favore dei soggetti economicamente più colpiti dalla diffusione del nuovo coronavirus – con particolare attenzione alle piccole e medie imprese – per un anno a partire dal prossimo giugno le condizioni applicate alle TLTRO3 saranno decisamente più accomodanti. Sono stati ridotti di 25 punti base sia il tasso iniziale sia quello, inferiore, effettivamente applicato alle controparti sulla base degli obiettivi raggiunti in termini di prestiti erogati all’economia, il cui conseguimento è stato oltretutto agevolato. L’ammontare massimo che le controparti potranno ottenere in prestito con queste operazioni raggiungerà i 3.000 miliardi.

Come misura ponte, fino al mese di giugno saranno condotte operazioni aggiuntive di rifinanziamento a più lungo termine a condizioni favorevoli e con piena aggiudicazione degli importi richiesti. È stata inoltre stanziata, in aggiunta al programma di acquisto di attività già in corso, pari a 20 miliardi mensili, una dotazione di 120 miliardi per ulteriori acquisti netti di titoli da effettuare sino alla fine di quest’anno, con un contributo significativo dei programmi del settore privato.

Queste misure sono state ulteriormente rafforzate nella riunione del 18 marzo scorso con un nuovo programma di acquisto di titoli pubblici e privati per complessivi 750 miliardi nell’anno in corso. Il programma, denominato “Pandemic Emergency Purchase Programme”, durerà almeno sino alla fine del 2020 ma si potrà ulteriormente estendere qualora l’emergenza sanitaria dovesse proseguire.

Per gli acquisti di titoli pubblici sono previsti ampi margini di flessibilità per consentire, qualora le condizioni di mercato lo richiedano, scostamenti rispetto alle allocazioni di riferimento sinora previste per paese e categoria di titoli. Il perimetro dei titoli emessi da società private che potranno essere acquistati è stato allargato, includendo anche la carta commerciale di qualità adeguata; i criteri di idoneità delle garanzie sono stati ulteriormente allentati, in modo da facilitare il ricorso al rifinanziamento da parte delle banche. Nell’ambito del mandato la Banca Centrale è disposta ad aumentare il volume degli acquisti, a modificarne la composizione e a esplorare tutte le possibili opzioni per sostenere l’economia in questa fase di acuta difficoltà.

Si è anche deciso di considerare la possibilità di rivedere i limiti che ci eravamo imposti in passato nello svolgimento di queste operazioni, nella misura necessaria a rendere gli interventi proporzionati ai rischi da affrontare; non si tollereranno impedimenti tali da compromettere l’efficace trasmissione della politica monetaria, è il messaggio