Lavorare da remoto grazie alla tecnologia

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Negli ultimi anni gli investitori hanno preferito il settore della Tecnologia, in quanto offre un’esposizione a tendenze di crescita secolare come la digitalizzazione, il cloud computing e lo sviluppo del 5G e dell’intelligenza artificiale. Tuttavia nonostante gli incredibili tassi di crescita registrati e le caratteristiche qualitative, alla fine dello scorso anno il settore risultava costoso. A seguito dei significativi cali dei prezzi azionari del primo trimestre, gli investitori possono ora accedere a trend di lungo periodo nel settore della tecnologia e ad aziende interessanti con bilanci solidi a livelli di prezzo accettabili.

Come si comporteranno le aziende del settore tecnologico durante la crisi di COVID-19?

Anche se l’attuale crisi avrà un impatto su tutte le aziende tech, riteniamo che le sue conseguenze per il settore saranno meno severe rispetto agli altri.

Quello tecnologico non è un settore difensivo, in quanto dipende in modo significativo dagli investimenti delle imprese. Normalmente questo tipo di spese verrebbe tenuto sotto controllo durante i periodi di difficoltà economica, ma essendosi sviluppata la dinamica di lavoro da remoto, le priorità di spesa potrebbero cambiare, offrendo benefici positivi per alcune aziende.

Per avere un’idea migliore di come il coronavirus potrebbe influire sul settore tecnologico, possiamo analizzare il potenziale impatto su tre grandi industrie.

Le applicazioni e i servizi software potrebbero ottenere un vantaggio dalla permanenza in casa

I prezzi azionari di questo gruppo industriale hanno ottenuto performance relativamente buone fino ad oggi (i rendimenti totali dell’MSCI World Software sono stati del -14% rispetto all’indice MSCI World a quota -24%). Diversi fornitori di software hanno registrato rendimenti positivi di oltre il 30% su un aumento previsto della domanda dei loro prodotti che, tra gli altri servizi, facilitano le conferenze web, l’accesso ai desktop da remoto e la sicurezza informatica.

I fornitori di software sono ben posizionati sul lungo periodo, poiché molte aziende hanno da poco avviato percorsi di digital transformation e quindi necessitano di investire in maniera significativa nei software. Tuttavia molte aziende di questo comparto registreranno un rallentamento delle vendite in scia a quello economico, anche se l’incremento del lavoro da remoto, con milioni di lavoratori in tutto il mondo improvvisamente costretti a lavorare da casa, potrebbe portare a un incremento della domanda di soluzioni per comunicare, collaborare e in termini di sicurezza. Più lungo sarà l’impatto del COVID-19, più è probabile che le aziende accelerino il loro percorso per l’adozione di nuove applicazioni e servizi basati sul cloud.

Il comparto hardware è il più colpito in termini di domanda e offerta

Quest’anno i titoli hardware hanno riportato performance più deboli rispetto al resto del settore (MSCI World Hardware -21%), ma hanno comunque sovraperformato il mercato in generale. I prodotti hardware comprendono PC, smartphone, dispositivi di archiviazione e network di dati, con la più grande base di clienti costituita da acquirenti di prodotti di consumo e da aziende.

I produttori di PC e smartphone, già dall’inizio della pandemia, hanno subito le ripercussioni della mancanza di fornitura di componenti elettronici dalla Cina, per via delle misure di lockdown imposte nella città di Wuhan, e queste interruzioni potrebbero durare mesi. Tuttavia, si spera che la domanda repressa e non soddisfatta nel primo e secondo trimestre possa sperimentare un ripesa nella seconda metà dell’anno. C’è meno ottimismo per quanto riguarda gli altri grandi fornitori di hardware, che devono affrontare un calo sul lungo termine delle vendite di server e di memoria qualora il passaggio dall’on-premise al public cloud dovesse accelerare.

Le performance dei semiconduttori tradizionalmente guidano il mercato in senso ampio

I prezzi delle azioni dei semiconduttori hanno subito un forte calo iniziale, ma nelle ultime due settimane si sono ripresi (MSCI World Semiconductors -20% da inizio anno). I produttori di chip sono sensibili al ciclo economico e generalmente trainano una ripresa o una flessione dell’economia, e quindi possono essere soggetti a una performance più volatile.

Nel complesso, le aziende produttrici di semiconduttori sono ben posizionate per resistere a una recessione causata dalla pandemia di coronavirus, in quanto smartphone e miglioramenti del cloud possono contribuire a compensare la debolezza della spesa IT delle aziende. A differenza dell’hardware, per i produttori di chip il public cloud rappresenta il terzo mercato finale per importanza. Le previsioni del consensus stimano pronunciate riduzioni delle vendite di chip nel primo semestre, visto che le case automobilistiche e gli utenti del comparto industriale hanno ridotto gli ordini, ma la ripresa della domanda nel secondo semestre dipende dall’ampiezza e dalla gravità della crisi. A lungo termine, i semiconduttori sono essenziali per portare su scala la fornitura di piani di infrastrutture IT.