Un limitato potenziale di rialzo per gli asset più rischiosi

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Il passo avanti compiuto verso una risposta fiscale unificata nell’UE e le prime indicazioni che la riapertura provvisoria dell’economia non sta determinando un’impennata nei casi di COVID hanno dato un ulteriore impulso alla ripresa del mercato. Tuttavia, i dati macro hanno appena iniziato a mostrare l’entità delle ricadute economiche; abbiamo nuovamente rivisto al ribasso le previsioni per il PIL globale, a -4,8%, con una contrazione del 10% del PIL nell’area euro. Rimaniamo preoccupati per i rischi di una seconda ondata di infezione in autunno. Nonostante le recenti notizie positive, un nuovo vaccino sembra tra almeno un anno di distanza.

Siamo anche preoccupati dal deterioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Cina, poiché la pesante sferzata cinese verso Hong Kong si aggiunge al gioco delle colpe sulla responsabilità della pandemia, alle misure statunitensi contro Huawei e alla guerra commerciale ancora irrisolta. Pertanto, c’è ancora spazio per un’ulteriore rilazo degli asset più rischiosi, ma non enorme. Rimaniamo quindi solo leggermente sovraesposti ai segmenti più rischiosi del nostro portafoglio (azioni e titoli high yiled). Al contrario, il credito di alta qualità continua a beneficiare del sostegno delle banche centrali, il che andrà a vantaggio anche del debito periferico dell’area euro. I bassi rendimenti core sono coerenti il mantenimanto di una duration lunga.