I 3 pilastri dell’investimento nella disruption tecnologica

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La tecnologia è ora al centro. Oggi è l’uso della tecnologia a guidare i modelli di business piuttosto che la vendita della tecnologia stessa, come possiamo vedere con Google e Facebook per la pubblicità, VISA per i servizi finanziari, Tesla per le auto, Netflix per i media. La tecnologia non è più verticale in senso tradizionale, è molto più trasversale e attraversa tutti i business. Infatti, i tassi di adozione stanno accelerando in modo significativo allo stesso tempo. Nel caso delle compagnie aeree, ci sono voluti 68 anni prima che 50 milioni di persone prendessero un aereo, mentre in 19 giorni 15 milioni di utenti si sono iscritti a PokemonGO.

La tecnologia si è evoluta molto più rapidamente e la crescita digitale ha un ritmo esponenziale. Negli ultimi 20 anni, la potenza di un microchip o di un transistor è aumentata di 300 volte. Il motivo si trova all’intersezione di due leggi; in primo luogo, la legge di Moore afferma che “il numero di transistor in un circuito integrato denso raddoppia ogni 2 anni”. Questo ci dice perché nel 2000 è scoppiata la bolla delle dot-com; a quel tempo la tecnologia era troppo costosa, troppo ingombrante e consumava parecchia energia, per cui la proliferazione dei computer era semplicemente impossibile. Solo nel 2007-8 siamo arrivati ad un costo e ad una dimensione inferiori, in grado di sostenere una proliferazione di dispositivi.

In secondo luogo, la legge di Metcalfe afferma che “l’utilità di una rete è proporzionale al quadrato del numero degli utenti”. Per questo motivo Facebook ha molto più valore per utente rispetto a Twitter o Snap, grazie al numero totale di utenti attivi. Mettendo insieme queste due leggi, si ottiene un’esplosione di valore ed è quello che abbiamo visto negli ultimi 10 anni. Le aziende che hanno adottato rapidamente questa tecnologia digitale sono state grandi interpreti in termini di risultati e di ritorno per gli azionisti.

Ma in che direzione stiamo andando? La crescita dirompente sta accelerando ulteriormente. Il motore principale continua a essere il digitale. La quarta ondata o ‘digital 4.0’, come la definiamo noi, sarà più grande delle precedenti. Digital 1.0 ha coinvolto migliaia di computer mainframe negli anni Settanta. Milioni di sistemi di server client negli anni ’80-’90 hanno alimentato la seconda ondata, mentre l’introduzione di miliardi di smartphone negli anni 2000 ha portato a ‘digital 3.0’. Oggi, ci stiamo muovendo verso miliardi di dispositivi connessi all’Internet of Things (IoT), mentre i big data e l’intelligenza artificiale offrono una nuova era di crescita e di connettività, trasformando i modelli di business e creando nuove opportunità di investimento. Il rischio per gli investitori, quindi, deriva dall’essere bloccati nella fase precedente e non posizionati per la successiva.

La cosa affascinante è che è appena iniziata. Ad eccezione di Regno Unito, Cina, Corea del Sud, Giappone, nella maggior parte dei mercati la quota di PIL connessa alla digitalizzazione (e-GDP) è a media singola cifra o inferiore. Invece di essere semplicemente posizionati sui nomi più importanti (Amazon, Facebook e Google) riteniamo che sia fondamentale che gli investitori scoprano le aziende che probabilmente saranno i principali beneficiari di questa prossima fase.

La sanità, i trasporti e l’industria sono tre pilastri chiave per gli investimenti in tecnologie dirompenti nei prossimi cinque o dieci anni. Ciò non significa che le opportunità nel commercio al dettaglio e nella pubblicità spariranno. Infatti, hanno ancora un significativo margine di crescita sostenuto da un’intelligenza artificiale sempre più avanzata e saranno potenziate dall’automazione. Nell’ambito dell’automazione del lavoro intellettuale, ad esempio, McKinsey stima che entro il 2030 saranno trasferiti 400 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Circa il 50% delle attività lavorative attuali sono tecnicamente automatizzabili adattando tecnologie dimostrate. 6 su 10 posti di lavoro contano oltre il 30% di attività tecnicamente automatizzabili. L’impatto dell’adozione dell’automazione entro il 2030 implica la migrazione del 30%, o di 800 milioni di lavoratori, e del 14% della forza lavoro, o di 375 milioni di lavoratori, che dovrebbe cambiare occupazione nello scenario di adozione più rapido.

L’adozione delle infrastrutture cloud è la base, e la pandemia da Covid-19 ha rafforzato l’imperativo nelle infrastrutture remote. Ora la polarizzazione tra vincitori e vinti è più chiara. Entro il 2025, il 50% dei dati mondiali sarà memorizzato nel cloud pubblico: i dati sono il nuovo petrolio. A questo proposito, la Cina ha il maggior numero di utenti smartphone, con oltre 800 milioni di utenti rispetto ai circa 300 milioni degli Stati Uniti. La Cina è infatti all’avanguardia nel campo delle applicazioni mobili basate sull’intelligenza artificiale (IA), considerando che la percentuale di applicazioni mobili basate sull’IA utilizzate dagli utenti cinesi è superiore a quella degli utenti globali.

Si ritiene che il numero crescente di utenti di smartphone in tutto il mondo sarà la chiave per guidare la crescita del mercato della sanità digitale. Le stime suggeriscono che la valutazione supererà i 639,4 miliardi di dollari entro il 2026, rispetto ai 106 miliardi di dollari del 2019. La tecnologia rappresenta la più grande speranza per combattere l’aumento dei costi sanitari. AI, IoT e 5G forniranno le migliori competenze agli ospedali rurali e alle località remote. Le cartelle cliniche elettroniche porteranno a una significativa riduzione dei costi, una migliore e più rapida analisi preverrà i principali problemi sanitari, e i big data insieme all’IA accelereranno la modellazione delle malattie e la ricerca farmaceutica.

Analogamente, in termini generali, il mercato globale dei trasporti rappresenta circa il 10% del PIL globale – un’enorme opportunità di disruption. Secondo le stime, il solo mercato dei veicoli autonomi era di circa 6,6 milioni di unità nel 2017 e si prevede che raggiungerà 67,5 milioni entro il 2028, un tasso di crescita annuo composto del 20,78% nel periodo di previsione. Non si tratta solo di auto a guida autonoma, ma di enormi opportunità nei sistemi operativi dei veicoli, nelle piattaforme informatiche e nel transportation-as-a-service (TaaS). La connettività nel mercato globale del trasporto personale vale 5 mila miliardi di dollari ma, a nostro avviso, il mercato del ride sharing (Uber, Lyft) ha ancora molta strada da fare prima di raggiungere il modello giusto.

Inoltre, una nuova rivoluzione industriale è in pieno svolgimento. Le aziende stanno già utilizzando la tecnologia in tutte le catene industriali per ottenere migliori ritorni sugli investimenti. Le fabbriche del futuro saranno probabilmente costituite da analisi predittive delle macchine, blockchain per la pianificazione delle risorse aziendali e la gestione della supply chain, robot collaborativi (cobot) e realtà aumentata industriale. I vincitori e i vinti nel mercato azionario sono destinati a essere definiti dall’uso di tecnologie dirompenti. Investire in nomi specializzati nelle dinamiche di crescita dirompenti garantisce l’esposizione a questa tendenza critica. I nuovi vincitori emergeranno grazie alle leggi digitali che guidano il guadagno esponenziale. Ma soprattutto, l’infrastruttura rimane un tema di investimento fondamentale che è appena agli inizi con il cloud e l’archiviazione.