Salda fiducia nelle banche centrali

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A meno di un trasferta su Marte durante le festività – con SpaceX, che ha contribuito alla crescita di Tesla del 115% da metà novembre – oggi è risaputo che: 1) un accordo sulla Brexit è stato concluso; 2) il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un pacchetto fiscale da $ 900 miliardi: 3) il partito Democratico ha vinto le due elezioni nel ballottaggio in Georgia, il che implicherà un ulteriore allentamento fiscale; 4) i colloqui OPEC+ hanno visto l’Arabia Saudita definire ulteriori tagli volontari alla produzione di petrolio.

Queste notizie sul finire dell’anno hanno ravvivato la rotazione ciclica e riacceso le scommesse circa una ripresa dell’inflazione, in linea con la nostra visione per l’inizio del 2021. E’ invece più sorprendente che la prima settimana di negoziazione dell’anno abbia visto i rendimenti dei Treasury a 10 anni aumentare di circa 20 punti base. Se continuasse, tale trend potrebbe minacciare l’intero spettro cross-asset?

È troppo presto per preoccuparsi. Mentre l’aumento dei rendimenti nominali coincide generalmente con il recupero dei titoli Value vs i titoli Growth i dettagli contano: i breakeven sono rimbalzati fortemente negli ultimi 9 mesi ma i rendimenti reali sono scesi bruscamente. I bassi rendimenti reali contribuiscono a condizioni finanziarie estremamente accomodanti. Fintanto che l’inflazione effettiva rimarrà relativamente contenuta e la “soft guidance” della Fed verso bassi rendimenti a lungo termine rimarrà credibile, i prezzi degli asset globali rimarranno supportati. La nostra più grande preoccupazione all’inizio di quest’anno è il consenso più forte e il posizionamento più rialzista. È troppo presto per perdere il sonno, ma andrà fortemente monitorato.