Green bond: titoli sovrani motore di crescita per il 2021

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Investire nella sostenibilità continua ad essere in cima alle agende di governi, aziende e investitori, tanto che, nonostante la pandemia di Covid-19, nel 2020 il mercato dei green bond è cresciuto esponenzialmente. Oggi vale $800 miliardi, un mercato più ampio di quello dell’high yield europeo, e si stima che per fine 2021 potrebbe superare $1 trilione.

Nel complesso, lo scorso anno sono stati emessi green bond per un valore di $240 miliardi, un 20% circa in più rispetto al 2019. E ci sono tutti gli elementi perché la tendenza continui quest’anno e oltre. L’emissione di obbligazioni “verdi” infatti andrà avanti, favorita dalla regolamentazione a supporto della transizione energetica.

Politiche net-zero carbon, transizione energetica e bisogno di trasparenza spingono il mercato

Negli ultimi anni c’è stata una significativa crescita d’interesse verso i green bond da parte degli investitori impegnati nella decarbonizzazione dei propri asset e ciò spiega in parte la rapida crescita di un mercato globale che potrebbe superare $1 trilione a fine 2021.

Diversi fattori potrebbero spingere la crescita del mercato del debito sostenibile. Innanzitutto, un numero crescente di governi si è impegnato a una politica “net zero carbon”, volta a ridurre le emissioni inquinanti. In secondo luogo, tutti i settori dell’economia sentono forte la pressione a prepararsi per affrontare i rischi e le opportunità che il cambio climatico può rappresentare. Infine, negli Stati Uniti il presidente Joe Biden si è impegnato a investire $2 trilioni nella transizione energetica, mentre in Europa il 30% del Recovery Fund sarà dedicato a questo settore.

«In AXA Investment Managers monitoriamo con grande attenzione l’evoluzione delle obbligazioni ad impatto», spiega Lorenzo Randazzo, Senior Institutional Sales Manager di AXA IM. «Gestiamo oltre 13 miliardi di euro di impact bond (green, sustainable e social bond) tramite portafogli specializzati e creando specifiche allocazioni a impatto all’interno di gestioni tradizionali. A parità di rischio/rendimento privilegiamo questi strumenti rispetto alle emissioni convenzionali perché oltre a beneficiare di un vantaggio informativo importante (Framework e rendicontazione dei proventi allocati) forniscono un impatto positivo sulla società».

BTP Green ai blocchi di partenza

In Italia è recentemente arrivato il primo Btp Green, subito accolto da una forte domanda da parte degli investitori. Il nuovo titolo di Stato ha una scadenza al 30 aprile 2045, è quotato sui mercati secondari Mts e MoT e destinato esclusivamente agli investitori istituzionali. Con questa emissione green, anche l’Italia entra nel mercato del debito sovrano sostenibile dopo altri Stati membri dell’Unione Europea, come Francia, Germania e Olanda. Un tassello importante nell’impegno del paese a perseguire gli obiettivi del Green Deal europeo e della neutralità climatica entro il 2050.

«La domanda per il Btp green è stata, senza sorpresa, enorme», ha commentato Johann Plé, senior portfolio manager di Axa IM. «Inoltre, il prezzo per la nuova obbligazione datata aprile 2045 «è rimasto equo ed entro 3 punti base dalla guidance iniziale, oltre a essere in linea con la curva del mercato secondario che sembra particolarmente ragionevole. La buona accoglienza riservata a questa emissione conferma la nostra opinione che i titoli sovrani rappresenteranno un forte motore di crescita per i green bond nel 2021 e dovrebbero rafforzare la volontà della Spagna e di altri di seguirne l’esempio».