Temperatura troppo alta sui mercati?

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Mentre l’inizio del 2021 ci si aspettava fosse guidato principalmente dalla stagione degli utili, il recente aumento dei tassi d’interesse a lungo termine, causato dalle crescenti aspettative d’inflazione, ha portato a un’impennata della volatilità dei mercati azionari. Nel complesso, nonostante un calo del 5% circa, che ha colpito soprattutto i titoli tecnologici, growth e di qualità, i mercati azionari stanno ancora registrando una performance positiva.

Storicamente, la correlazione tra tassi a lungo termine e mercati azionari è stata strutturalmente positiva negli ultimi vent’anni. Tuttavia, si sono verificati periodi di decorrelazioni significative (metà 2006, metà 2013, fine 2018) che hanno portato gli investitori a temere una politica inappropriata della FED. Nei primi due casi, il calo è stato relativamente limitato, mentre nell’ultimo caso, i timori di un aumento dei tassi a lungo termine sono stati sostituiti dai timori di una recessione, costringendo la FED a capitolare.

La configurazione attuale è diversa, e i mercati azionari dovrebbero essere in grado di sopportare i tassi a lungo termine statunitensi intorno all’1,5%. In effetti, le azioni hanno sofferto soprattutto quando il tasso dei dividendi è stato inferiore al tasso decennale. Questo lascia spazio per un aumento dei rendimenti statunitensi e un ampio margine per altre aree geografiche (vedi grafico sotto).

 

Fonte: Bloomberg al 3 marzo 2021

 

Infine, vari catalizzatori sostengono i mercati azionari: il lancio dei vaccini, la ripresa economica, le misure di sostegno (fiscali e monetarie) e la base per un più facile confronto dei risultati. Nel breve termine, l’esposizione settoriale e la scelta degli stili saranno indubbiamente più importanti del livello di esposizione: abbiamo aumentato la nostra esposizione ai titoli value, uno stile che è decorrelato e piuttosto in ritardo rispetto agli altri, poiché non ci troviamo nel punto di inflessione che provoca un forte calo dei mercati azionari, ma piuttosto in una rotazione di mercato più favorevole alla sovraperformance dei titoli ciclici e a bassa valutazione. Questa rotazione è particolarmente vantaggiosa per i settori dell’energia, delle materie prime e delle banche, che beneficiano di valutazioni ancora interessanti e di uno slancio degli utili ben orientato per il 2021. A lungo termine, la nostra strategia generale non è cambiata e continuiamo a fare affidamento sulla nostra ricerca interna per identificare le società di alta qualità che dimostrano un potenziale di crescita promettente.