Pandemia e stabilità del settore assicurativo

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Il recente Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’ Italia presenta un approfondimento specifico anche sul settore assicurativo.  Il tema appare quanto mai attuale anche in vista del prossimo avvio dell’esercizio di stress test sui principali rischi del mercato assicurativo da parte dell’ Eiopa, l’Autorità di vigilanza europea su assicurazioni e fondi pensione  che coinvolgerà da maggio a dicembre di quest’anno i principali gruppi assicurativi europei.

Le analisi che verranno condotte hanno l’obiettivo di verificare la resilienza del settore assicurativo a uno scenario avverso applicato ai dati di fine 2020. Gli shock saranno di natura finanziaria e assicurativa; per la prima volta verrà valutato anche l’impatto sulla posizione di liquidità prospettica a breve termine.

Quali sono le principali evidenze contenute nel Rapporto di Bankitalia ?    Nella seconda metà del 2020 il mercato assicurativo italiano ha mostrato segnali di ripresa rispetto a quanto osservato nei primi mesi della crisi generata dalla pandemia. L’indice di solvibilità medio delle compagnie è salito al 243 per cento, raggiungendo un livello superiore rispetto a quello della fine del 2019 (235 per cento).

Il miglioramento per lo più deriva dall’incremento di valore degli attivi dovuto alla ripresa del corso dei titoli; la dotazione patrimoniale delle compagnie ha beneficiato anche del contenimento della distribuzione dei dividendi conseguente alle raccomandazioni dell’ Ivass di adottare politiche prudenti in materia. Alla fine del 2020 la redditività era circa il 12 per cento, in leggera diminuzione rispetto al 2019. Il ROE nel settore vita era l’11 per cento, in calo di oltre 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente .

La minore redditività è stata principalmente causata dalla flessione della raccolta premi, solo in parte controbilanciata dalle riprese di valore degli attivi. La riduzione del rapporto tra oneri e spese di gestione e premi di competenza (combined ratio), dovuta anche agli effetti delle misure restrittive conseguenti all’emergenza sanitaria, si è riflessa positivamente sul ROE del settore danni (pari al 12 per cento) in aumento di 3 punti percentuali rispetto alla fine del 2019; gli oneri per i sinistri non hanno risentito dell’amplificazione dei rischi determinata dalla pandemia, data la limitata diffusione in Italia di contratti che forniscono tali coperture assicurative.

Gli utili attesi dagli analisti per il mercato assicurativo, italiano ed europeo, prosegue il Rapporto, ad aprile del 2021 sono in linea con i livelli precedenti la pandemia; in rialzo anche i corsi azionari delle compagnie assicurative che risultano superiori a quelli della fine del 2019. Le imprese di assicurazione rimangono tuttavia esposte ai rischi derivanti dal perdurare di bassi tassi di interesse. A livello nazionale le compagnie del settore vita hanno reagito riducendo gradualmente le garanzie offerte.

Nel 2020 la quota della raccolta dei prodotti vita tradizionali con un rendimento minimo garantito è diminuita di 4 punti percentuali rispetto all’anno precedente, mentre è aumentata di 3 punti percentuali quella dei prodotti per i quali il rischio di investimento ricade tutto o in parte sui contraenti. L’incidenza sulle riserve matematiche delle polizze vita con garanzia di rendimento pari o inferiore all’1 per cento è salita al 72 per cento, dal 67 del 2019.