Torna la volatilità, come posizionarsi sul mercato?

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Mentre l’indice azionario americano S&P 500 registra i livelli più alti di sempre, stimiamo sia efficace posizionarsi in base al nuovo regime di volatilità. Siamo in una fase post-crisi, in cui il mercato azionario non solo ha recuperato tutti i punti persi durante la crisi pandemica, ma ha anche toccato vette mai raggiunte.

Per questo, ci aspettiamo che la crescita d’ora in poi sia meno accentuata rispetto agli scorsi mesi e ciò implica che anche la propensione al rischio dovrebbe moderarsi di conseguenza. Sul fronte della correlazione tra il mercato azionario e il mercato obbligazionario, stimiamo vi sia ancora alta correlazione tra i due, specialmente alla luce del potenziale shock dei tassi d’interesse.

Mentre, dal punto di vista inflazionistico, molti analisti credono che l’inflazione non sia più una preoccupazione, crediamo invece che se l’inflazione fosse elevata (l’indice dei prezzi al consumo – consumer price index – in questo periodo si aggira attorno al 3%) ciò porterebbe un incremento di volatilità per i tassi d’interesse. Infatti, l’elevata inflazione aumenterebbe la correlazione tra il mercato azionario e obbligazionario, rendendoli ancor più positivamente correlati.

Stimiamo sia opportuno valutare questi aspetti alla luce di una corretta asset allocation del portafoglio. In primo luogo, crediamo sia buona prassi moderare l’esposizione al rischio dei mesi scorsi. Considerando che siamo in una fase in cui il mercato azionario sembra essere “maturo”, avendo riacquistato il vigore pre-pandemico, in cui vi è bassa volatilità ma al contempo l’inflazione si aggira attorno al 3%, sotto il profilo di allocazione di portafoglio si dovrebbe optare per asset con breve duration (non considerando quindi il settore obbligazionario) e ridurre la propria esposizione al rischio. Quindi, posizionarsi nel mercato preparandosi ad un nuovo regime di volatilità.