Pubblicati i rendimenti aggiornati dei fondi pensione

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La gestione finanziaria ha una importanza rilevante nei piani previdenziali integrativi considerando che essi si strutturano sul meccanismo della capitalizzazione dei contributi versati.  Assume allora particolare interesse la avvenuta pubblicazione da parte della Covip sul proprio sito (www.covip.it) dei rendimenti aggiornati al 31 dicembre 2020 dei fondi pensione negoziali, dei fondi pensione aperti e dei piani  individuali pensionistici attuati mediante contratti di assicurazione sulla vita (PIP). I dati sono ordinati secondo il numero di iscrizione all’albo tenuto dalla Autorità di Vigilanza per quanto riguarda i fondi pensione negoziali, e alfabeticamente, secondo la denominazione della società che li gestisce, per quanto riguarda i fondi pensione aperti e i PIP.  L’indicazione del dato avviene con riferimento a ciascuna linea di investimento, prendendo a riferimento differenti periodi temporali (1, 3, 5 e 10 anni).  Per ciascuna linea di investimento è riportata la categoria individuata secondo i criteri indicati nello Schema di Nota informativa così come previsto dalla  Deliberazione COVIP del 25 maggio 2016. Il rendimento indicato è quello medio annuo composto.

La Commissione ricorda come il rendimento medio calcolato nel regime di capitalizzazione dell’interesse composto è leggermente più basso di quello che si otterrebbe calcolando la media aritmetica dei rendimenti di ciascun anno del periodo di riferimento. Ad esempio, se il rendimento di un anno è lo 0 per cento e il rendimento dei due anni successivi è rispettivamente il 10 e il 20 per cento, il rendimento medio annuo del triennio calcolato con la media aritmetica è pari al 10 per cento; il rendimento medio annuo composto è invece pari al 9,7 per cento.

I rendimenti riportati sono poi al netto degli oneri che gravano sul patrimonio della linea di investimento con riferimento particolare alla commissione di gestione finanziaria e di altri costi, compresi, per i fondi pensione negoziali e i fondi pensione aperti , gli oneri fiscali sui rendimenti. Per i fondi pensione aperti e i PIP viene pubblicato poi il rendimento al netto della commissione finanziaria applicata ordinariamente e non di quella, più bassa, che alcune forme prevedono per le adesioni di lavoratori dipendenti su base collettiva o in caso di convenzioni con associazioni di lavoratori autonomi o liberi professionisti. Per le collettività interessate da dette agevolazioni i rendimenti sono pertanto più alti di quelli ordinari e sono resi noti in apposite “Schede collettività”, consegnate al momento dell’adesione insieme alle Note informative.

I rendimenti pubblicati nell’elenco non considerano poi gli oneri che gravano direttamente sull’aderente (ad esempio, se previste, le commissioni di iscrizione, le commissioni in cifra fissa o in percentuale sui versamenti applicate ogni anno, ecc.). Essi non coincidono quindi con il rendimento effettivamente conseguito dal singolo aderente, che è al netto anche di questi ultimi costi.  I costi complessivi, compresi quelli che gravano direttamente sull’aderente, ricorda ancora la Covip, sono considerati  secondo ipotesi standard , nell’“indicatore sintetico dei costi (ISC)”.

L’incidenza sulla posizione individuale dei costi che gravano direttamente sull’aderente diminuisce con l’aumentare dell’ammontare della posizione stessa, e quindi del periodo di partecipazione. L’indicatore sintetico dei costi, per periodi di partecipazione lunghi, tende ad avvicinarsi ai costi considerati nei rendimenti pubblicati nei presenti elenchi.