I mercati si preparano ad una settimana decisiva con i meeting della Federal Reserve e della Bank of England

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A metà della scorsa settimana le valute del G10 hanno registrato una certa volatilità, principalmente in reazione al messaggio confuso della riunione della BCE di giovedì, ma hanno concluso la settimana non lontano da dove l’avevano iniziata, in vista dei meeting di FED e BoE dei prossimi giorni.

Evidenziamo da tempo che il fattore determinante per i mercati valutari saranno le diverse reazioni delle banche centrali all’impennata mondiale delle pressioni inflazionistiche. Ciò sarà molto probabilmente confermato questa settimana, in cui si prevede che la Federal Reserve e la Banca d’Inghilterra annunceranno entrambe l’inizio di un allontanamento dalla politica monetaria ultra accomodante.

Per la prima volta da un po’ di tempo, c’è una significativa incertezza sulle effettive decisioni di politica monetaria e sul tono dei membri delle banche centrali, che potrebbe rendere i mercati volatili. A chiusura di una settimana così importante, venerdì uscirà il rapporto sui salari non agricoli di ottobre, un altro importante tassello che alimenterà il dibattito sulla stagnazione/inflazione.

EUR

La scorsa settimana sono emerse una serie di comunicazioni confuse dalla riunione della BCE. La presidente Lagarde ha usato toni accomodanti, ma non ha convinto i mercati che di fatto hanno anticipato le aspettative per un rialzo dei tassi. Particolarmente strana è stata l’affermazione della Lagarde secondo cui la BCE riesca a prevedere meglio l’inflazione futura rispetto alle altre banche centrali, data l’enorme distanza tra quanto previsto in passato e i livelli d’inflazione effettivamente raggiunti.

Questa settimana ci saranno pochi dati in uscita dall’Eurozona, quindi la riunione della Federal Reserve sarà l’evento principale da tenere d’occhio.

USD

I tassi statunitensi continuano la loro inarrestabile marcia verso l’alto, poiché i mercati si aspettano che le pressioni inflazionistiche dureranno più a lungo di quanto ci si attendeva solo pochi mesi fa. Una delle tendenze che si sta manifestando è che rendimenti dei Treasury più elevati sono positivi per il dollaro solo nella misura in cui riflettono tassi reali più elevati, piuttosto che rappresentare una protezione aggiuntiva dall’inflazione.

La riunione della Fed sarà ovviamente fondamentale questa settimana per il dollaro. Il FOMC dovrebbe annunciare l’inizio della riduzione al ritmo degli acquisti mensili di obbligazioni. Molto importante sarà il ritmo e la velocità con cui avverrà il tapering e se i membri della FED confermeranno le aspettative dei mercati per due rialzi dei tassi nel 2022.

Importante sarà anche il rapporto sul mercato del lavoro USA, in particolare gli operatori cercheranno di capire se le crescenti pressioni sui salari, evidenziate dal rapporto del mese precedente, diminuiranno.

GBP

Una finanziaria con più aumenti delle tasse del previsto, oltre ad aumenti della spesa, ha avuto un effetto limitato sulla sterlina. I mercati si stanno concentrando sulle aspettative di stretta da parte banche centrali e il Regno Unito non fa eccezione. Gli investitori stanno ora scontando completamente un aumento di 15 punti base dei tassi questo giovedì.

La Banca d’Inghilterra sarà di fatto la prima banca centrale ad aumentare i tassi tra le grandi economie sviluppate del mondo. La chiave, tuttavia, sarà la determinazione della maggioranza all’interno del Comitato di politica monetaria. La nostra ipotesi plausibile è che una vasta maggioranza a favore di un rialzo potrebbe far apprezzare la sterlina. Guardando oltre il breve termine, la Banca d’Inghilterra senza dubbio guiderà le principali economie nel processo di rimozione degli stimoli monetari, supportando la sterlina.